Vai al contenuto

Strade e storie. Paesaggi da Hokusai a Hiroshige

Negli spazi del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo (Ra), è aperta al pubblico la mostra Strade e storie. Paesaggi da Hokusai a Hiroshige, a cura di Davide Caroli. L’esposizione, promossa dal Comune di Bagnacavallo e organizzata dal Museo Civico delle Cappuccine e dal Museo d’Arte Orientale di Venezia, si innesta nella programmazione triennale dedicata al Paesaggio.

Utagawa Hiroshige, Il ponte di Nihonbashi al mattino, dalla serie 53 stazioni della Tōkaidō, xilografia policroma, 1833-34, collezione privata

Dopo Francisco Goya, Max Klinger e Albrecht Dürer, il filone espositivo promosso dal Museo Civico sui più importanti artisti internazionali che hanno saputo esprimere massimamente la loro grandezza attraverso l’incisione aggiunge una nuova tappa, questa volta spostandosi dall’Europa al lontano Oriente, per raccontare la storia della tecnica della xilografia ukiyo-e e di alcuni dei più importanti maestri che vi si sono dedicatiHokusai e Hiroshige – divenuti ben noti anche in Europa quando alcune loro opere furono di ispirazione per gli impressionisti e più in generale per gli artisti che da metà dell’Ottocento si dimostrarono più aperti al rinnovamento della pittura.

Utagawa Hiroshige, Hakone (stazione 11), viaggio notturno tra le montagne, dalla serie Raccolta di immagini celebri delle 53 stazioni del Tōkaidō, nota anche come Tōkaidō verticale, xilografia policroma, 1855, Venezia, Museo d’Arte Orientale, inv. n. 3160

Ukiyo-e, termine che significa letteralmente “immagini del mondo fluttuante“, descrive il genere artistico, fiorito tra il XVII e XIX secolo, che aveva inizialmente una connotazione edonistica associata ai momenti piacevoli che gli abitanti delle città trascorrevano dedicandosi a piaceri transitori della vita, e in quest’ottica la raffigurazione del paesaggio era rilegata alla funzione di sfondo ai personaggi ritratti.

Utagawa Hiroshige, Hara (stazione 14), veduta del monte Ashitaka e del Fuji, dalla serie Raccolta di immagini celebri delle 53 stazioni del Tōkaidō, nota anche come Tōkaidō verticale, xilografia policroma, 1855, Venezia, Museo d’Arte Orientale, inv. n. 3162

A partire però dagli anni ‘30 dell’Ottocento, con la pubblicazione delle Trentasei vedute del Fuji di Hokusai e delle Cinquantatre stazioni della Tōkaidō di Hiroshige, improvvisamente la raffigurazione del paesaggio assunse una nuova importanza, divenendo soggetto principale degli ukiyo-e.

Utagawa Hiroshige, UtagawaToyokuni III, Yūi (stazione 17), dalla serie Le 53 stazioni [del Tōkaidō disegnate] a due pennelli, xilografia policroma, 1854, Venezia, Museo d’Arte Orientale, inv. n. 3423

Katsushika Hokusai, maestro indiscusso dell’arte giapponese, ebbe enorme successo già in vita, soprattutto grazie ad alcune delle serie più famose, tra cui le già citate Trentasei vedute del Fuji, che sono qui documentate da una selezione delle immagini più note, tra le quali anche una versione di Una grande onda al largo di Kanagawa, forse l’opera ukiyo-e più conosciuta al mondo, talmente amata e riprodotta in un numero tale di copie da aver consumato i legni e aver costretto gli editori a realizzare nuove matrici lignee sul disegno originale di Hokusai, per poter tirare dei nuovi originali, come documentato in questo caso specifico.

Ando Hiroshige è invece il più grande paesaggista giapponese, che eguagliò in abilità e fama lo stesso Hokusai, anche grazie all’opera della quale è possibile ammirare un confronto quasi diretto mediante la serie dedicata al famoso vulcano simbolo del Giappone.

Utagawa Hiroshige, Nel santuario di KameidoTenjin, dalla serie Cento famose vedute di Edo, xilografia policroma, 1856, collezione privata

La parte principale della mostra è dedicata alla raffigurazione del Tōkaidō: la strada del Tōkaidō, che collegava la capitale dello shōgun, Edo, a quella dell’Imperatore, Kyōto, era la principale via dei viaggi e del commercio nel Giappone antico. Per molti artisti  fu lo spunto per raffigurare scorci e paesaggi celebrando le bellezze naturali del loro paese, per Hiroshige stesso fu uno dei soggetti prediletti sui quali si cimentò più volte anche per rappresentare ad anni di distanza le stesse stazioni, ed in mostra sarà possibile ammirare diverse serie dedicate a questo soggetto: dalla prima versione in formato ōban orizzontale, a quella verticale, da quella a due pennelli a quella in paralleli. La mostra si conclude con una sala dedicata ad Hiroshige II, erede del maestro e suo successore nella scuola Utagawa.

Hiroshige II e Kunisada, Il traghetto di Hashiba nella neve, dalla serie 36 vedute di Edo, xilografia policroma, 1859-62, collezione privata

Le quasi centoventi opere esposte, tra le quali due importanti trittici ed alcuni volumi originali che contengono le serie complete, sono affiancate da alcuni oggetti: tsubainrō ed un prezioso kimono decorati con immagini ispirate agli ukiyo-e, per sottolineare quanto l’immaginario paesaggistico influenzasse la cultura giapponese grazie al lavoro di Hiroshige.

Immagine in copertina: Katsushika Hokusai, Ejiri nella Provincia di Suruga, dalla serie 36 vedute del Monte Fuji, xilografia policroma, 1829-33 ca., collezione privata

Emilio Tripodi

Emilio Tripodi

Esperto e dinamico professionista con una vasta esperienza in operazioni, di M&A, vendite, marketing e sviluppo del business in vari settori incluso: IT Systems support, Energie Alternative, Publishing e Formazione Professionale. Ha fondato varie aziende ad alto contenuto di tecnologie avanzate nei settori di IT systems support ed energie alternative. Esperienza in ambiente internazionale in USA, Svizzera, Bulgaria e Tunisia. Partecipa attivamente ai beta test di soluzioni innovative nel mondo dell’innovazione d’impresa sia sotto il profilo tecnologico che della sostenibilità finanziaria, con particolare attenzione alla ESG ed al raggiungimento degli obiettivi previsti dall’agenda 2030 che vedono l’impresa sempre più coinvolta. Svolge il ruolo di acceleratore d’impresa riducendo i tempi di applicazione di nuovi modelli operativi ottimizzandone i risultati a fronte di un contenimento di costi. Contatti: emilio.tripodi@gmail.comView Author posts