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Gli Orridi di Uriezzo

Il “giardino glaciale” di Premia

(di Alessandro Pirocchi – geologo)

Gli “Orridi di Uriezzo” situati nel territorio comunale di Premia, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, costituiscono un sito unico e prezioso, conosciuto nel mondo scientifico come “bene da tutelare e da valorizzare”. Giovanni Battista Castiglioni, uno dei più stimati geomorfologi italiani, in un approfondito studio geologico e morfologico del 1958, descrivendo l’area tra Crodo, Premia e Baceno, ne evidenziava l’eccezionalità delle forme erosive fluvioglaciali soprattutto in prossimità di Uriezzo. Per comprendere la formazione di questa peculiare caratteristica morfologica è necessario fare un salto nel tempo quando il ghiaccio ricopriva in larga parte queste aree e le intere Alpi.

Nell’ultimo milione di anni le Alpi sono state interessate da quattro glaciazioni, cioè periodi di forte espansione dei ghiacci. L’ultima di esse, chiamata “glaciazione Wurmiana”, è durata da 75.000 a 8.300 anni fa. Durante questa glaciazione la Valle Antigorio e Formazza era occupata dall’esteso ghiacciaio del Toce, spesso oltre i mille metri, che più a valle si univa con i ghiacciai che scendevano dalle altre valli dell’Ossola. Lo strato di ghiaccio era così spesso che solo le cime più alte emergevano. Una simile massa di ghiaccio ha avuto un ruolo importantissimo nel disegnare le attuali forme del paesaggio: i ghiacciai infatti svolgono un’importante azione di erosione, di modellamento, di trasporto e di deposizione. Osservando le ripide pareti che circondano il paese di Premia si riconosce il tipico profilo trasversale a forma di “U”, ben diverso da una valle originatasi solo per erosione fluviale che presenta invece una sezione a forma di “V”.

Le acque superficiali dei ghiacciai che si originano dalla fusione del ghiaccio o della neve o dalla pioggia, formano ruscelli che, precipitando in profondità attraverso i crepacci, alimentano ulteriormente una rete di torrenti che scorrono al contatto tra roccia e ghiaccio (torrenti sub-glaciali). La capacità erosiva di questi torrenti è molto alta, rafforzata dagli abbondanti detriti trasportati. Successivamente, con il ritiro dei ghiacciai, l’andamento della locale rete idrografica si è sensibilmente modificato: la peculiarità degli Orridi di Uriezzo consiste proprio nel fatto che il torrente che li ha modellati ora non percorre più queste strette incisioni, pertanto è possibile camminare agevolmente all’interno di esse. Gli Orridi sono contraddistinti da una serie di grandi cavità subcircolari separate da stretti e tortuosi cunicoli. Le pareti sono tutte scolpite da nicchie, volute, scanalature prodotte dal moto vorticoso e violento di cascate d’acqua e in certi punti si avvicinano tanto che dal fondo non permettono la vista del cielo.

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Testi di Roberto Besana e Alessandro Pirocchi (geologo)

Fotografie di Roberto Besana

 

 

 

 

 

 

 

 

Autori

  • Nato a Monza, risiede a La Spezia. Un lungo passato da manager editoriale giunto sino alla direzione generale della De Agostini, coltiva la sua passione per la fotografia operando per lo sviluppo e realizzazione di progetti culturali attraverso mostre, convegni, pubblicazioni. Nella sua fotografia riverbera la sensibilità ai temi ambientali per i quali è attivo nella diffusione di conoscenza e rispetto. Le sue immagini sono principalmente “all’aria aperta”, laddove lo portano i passi. Ambiente e...

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