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Lo scioglimento dei ghiacciai tra arte, scienza e sostenibilità. Il progetto Groenlandia dell’artista Roberto Ghezzi

Alla base del progetto dell’artista  Roberto Ghezzi, The Greenland Project, a cura di Mara Predicatori e conclusosi il 10 luglio 2022 dopo venticinque giorni di residenza a Tasiilaq sulla costa orientale della Groenlandia, c’è l’impellente urgenza del cambiamento climatico e in particolare quello dello scioglimento dei ghiacciai dell’Artico. Una zona dove, come sostengono gli studiosi, i ghiacciai si sciolgono a ritmo incalzante con una costanza pericolosamente progressiva negli ultimi venticinque anni.

La Groenlandia, in tema di crisi climatica, è uno dei luoghi da esplorare con maggior attenzione. L’anno scorso, infatti, per la prima volta nella storia, la stazione di osservazione sul picco dell’isola, a 3200 metri d’altezza, ha registrato un’inusuale caduta di pioggia piuttosto che quella consueta della neve. Gli interrogativi da porre sono tanti, perché questo ritmo accelerato non si spiega solo con l’andamento del cambiamento climatico. Alcuni ricercatori inglesi hanno trovato la risposta: la colpa ricadrebbe sui ghiacciai già sciolti che, in forma ormai liquida, penetrano più facilmente in profondità producendo un’acqua detta di fusione che è cruciale, perché si tratta della fonte di calore maggiore per i ghiacciai della Groenlandia, ancor di più dell’aumento della temperatura globale. Non solo: le conseguenze del fenomeno generano uno scioglimento ancora più accelerato perché “lubrificano” il ghiacciaio e lo fanno scorrere più rapidamente sul terreno. Finendo poi in mare, dove la temperatura dell’acqua ne accelera ulteriormente la fusione. Dati spaventosi che Ghezzi ha voluto prendere in considerazione nella sua più vasta ricerca artistica incentrata sulla “pittura di paesaggio”.

Anche l’Italia però è al lavoro sul tema. Durante la sua residenza, l’artista Roberto Ghezzi si è quotidianamente confrontato con i ricercatori dell’Istituto di Scienze Polari del CNR, ai quali sono stati affidati tutti gli appunti sull’aspetto scientifico del progetto e la relativa documentazione visiva. Artista e studiosi, infatti, intrecciando i reciproci sguardi e approcci, offriranno inedite e preziosissime chiavi di lettura dei fenomeni naturali contribuendo alla divulgazione e conoscenza, attraverso questa proficua collaborazione multidisciplinare, di suggestioni e rivelazioni su uno dei più problematici fenomeni naturali della nostra epoca.

In due decenni Roberto Ghezzi ha realizzato installazioni e ricerche in molti luoghi nazionali e internazionali, legando il suo lavoro a studi sull’ecosistema e sulla biologia in parchi e riserve naturali di tutti i continenti (Alaska, Islanda, Sud Africa, Tunisia, Norvegia, Patagonia, Croazia). In Italia ha realizzato numerosi progetti di ricerca in ogni regione e tipologia di ambiente: Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Calabria. Nel caso della Groenlandia, la residenza – durata di circa un mese presso la Red House di Tasiilaq – è risultata funzionale a Ghezzi per restituire, in chiave artistica, il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai. A tal fine, questa volta, per trascrivere artisticamente su supporto tale fenomeno, Ghezzi ha usato la cianotipia a contatto, una particolare tecnica che prevede l’uso di carte foto-sensibilizzate per rilevare il rapido mutamento dello spessore del ghiaccio.  L’artista, per The Greenland project, ha usato una speciale carta fatta a mano secondo un antico procedimento, per accogliere i segni dello scioglimento del ghiaccio. Ha così realizzato delle cianotipie del ghiaccio in scioglimento sulla costa orientale della Groenlandia.

La cianotipia è un’antica tecnica fotografica sviluppata dal fotografo e chimico inglese John Herschel tra il 1839 e il 1842. Essa sfrutta la reazione di alcuni sali alla luce ultravioletta. Inserendo la carta foto-sensibilizzata mediante sali al di sotto del ghiaccio, in una zona di confine dove il ghiaccio è in scioglimento, Ghezzi ha ottenuto delle istantanee del fenomeno del suddetto cambiamento di stato. In tal modo l’obiettivo del progetto è stato raggiunto: infatti sono state prodotte cianotipie della stessa zona che hanno “fotografato” il fenomeno della liquefazione, e quindi anche quello dell’arretramento del ghiaccio, giorno dopo giorno,  in un determinato luogo.

Una volta rientrato in Italia Ghezzi ha prodotto un’immagine emblematica del fenomeno del ghiacciaio in arretramento, e della velocità con cui tale processo avviene, con quell’estetica che connota da anni la sua ricerca. A tale risultato, per completezza e nell’intento di fornire alla ricerca artistica un supporto scientifico secondo la consueta logica che alimenta il suo lavoro, sarà accompagnato un testo del dott. Biagio Di Mauro del CNR – ISP sullo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia (ad es. sulla velocità dello stesso, sul cambiamento negli anni del fenomeno, sulle possibili cause e conseguenze, ecc.). Non da ultimo, l’intera residenza artistica di Roberto Ghezzi è a impatto neutro grazie al contributo di Phoresta Onlus che ha calcolato tutte le emissioni di CO2 sviluppate durante il progetto, per poi compensarle mediante la piantumazione di alberi.

di Anna De Fazio Siciliano – storica e critica d’arte

Fotografie di Roberto Ghezzi