Il 28 agosto 1903 è la data ufficiale di fondazione della Harley-Davidson, sebbene si possano aggiungere altri due anni alla storia di questo marchio leggendario giacché in un piccolo garage di Milwaukee, nel 1901, i due amici William Silvester Harley e Arthur Davidson, all’epoca appena ventenni, montano su una bicicletta un motore monocilindrico creando un prototipo. Non andò bene, anzi fu un disastro per varie ragioni: telaio non robusto a sufficienza per sopportare le vibrazioni, e abbondanti perdite di olio. Tuttavia di quell’esperienza rimane il fascino delle origini di una storia che oggi compie centovent’anni.
Ai due amici si aggiunsero i fratelli di Davidson, William e Walter, e così tutti e quattro diedero vita ad un’impresa divenuta protagonista nel motociclismo mondiale. La loro prima concessionaria fu aperta nel 1904, con una produzione attestata su tre esemplari, ma nel 1906 partì il primo stabilimento produttivo laddove oggi si trova il quartier generale dell’azienda. L’anno successivo è probabilmente quello della svolta poiché si produssero 150 motociclette e iniziò la vendita alle forze di polizia; contestualmente venne fondata la Harley-Davidson Motor Company che, via via, si fece conoscere anche attraverso le competizioni sportive. Nel 1913 la produzione sfiorò i 13.000 esemplari: un dato impressionante a soli dieci anni dalla nascita, che si consolidò nel 1920 quando ormai il marchio venne riconosciuto come il più grande costruttore motociclistico a livello mondiale. Un momento di crisi nelle vendite si ebbe negli anni Cinquanta, con la forte presenza concorrenziale di marchi inglesi, e in seguito di quelli giapponesi. La rinascita arrivò negli anni Duemila.
Quella della Harley Davidson è una storia che include creatività, industria, libertà, e intercetta il cinema e le sue suggestioni: Hollywood ha contribuito non poco ad alimentarne il mito attraverso varie pellicole. Avventura, voglia di viaggiare e socializzare sono alcuni degli aspetti veicolati da questo marchio impresso nell’immaginario collettivo, al di là dell’avere o meno una passione per le due ruote.