La Galleria di BPER Banca si apre al contemporaneo con una mostra-dossier dedicata ad Antonio Ligabue, visitabile a Modena fino al 5 febbraio 2023 negli spazi espositivi di via Scudari, 9. Curata da Sandro Parmiggiani, l’esposizione si sviluppa a partire da quattro importanti dipinti appartenenti alla collezione d’arte di BPER Banca, acquisiti a seguito dell’incorporazione del ramo d’azienda di UBI Banca. Accanto ai dipinti di proprietà dell’istituto bancario, è esposta una selezione di opere provenienti da collezioni private per rappresentare i principali filoni cui si è dedicato l’artista: dalle lotte senza tregua tra gli animali selvaggi agli autoritratti, fino alle scene di lavoro nei campi, nelle quali si fondono realtà dello sguardo e memorie della patria perduta.
Intitolata “Antonio Ligabue. L’ora senz’ombra. Il riconoscimento come artista e come persona”, la mostra tratta il tema della XXII edizione di “festivalfilosofia” – Giustizia – in riferimento alla vicenda biografica dell’artista, dall’esilio dalla Svizzera fino ai ricoveri forzati in ospedale psichiatrico. BPER Banca da tempo si impegna per combattere ogni forma di pregiudizio tramite politiche volte alla valorizzazione della diversità e dell’inclusione, creando un ambiente in cui ciascuno può sentirsi partecipe, compreso e valorizzato per i suoi talenti e nella sua unicità. Sabrina Bianchi, responsabile Brand e Marketing Communication e del Patrimonio culturale di BPER Banca afferma infatti che “Giustizia è la parola chiave di questa edizione di festivalfilosofia e ci permette di portare l’attenzione, attraverso l’arte, su temi importanti come la diversità e l’inclusione”.
Il percorso espositivo comprende una ventina di dipinti, realizzati dal 1929 fino all’ultimo periodo di attività dell’artista, che dal novembre del 1962 è impossibilitato a dipingere per motivi di salute. Tra le opere della collezione si segnalano, in particolare, “Leonessa con zebra” (1959-60) e “Autoritratto con cavalletto” (1954-55). Se la prima tela, selezionata come immagine guida della mostra, testimonia la passione di Ligabue per gli animali selvaggi, le cui anatomie sono definite a partire dalle immagini recuperate dai libri di zoologia e dalle stampe popolari, la seconda raffigura Ligabue stesso nell’atto di dipingere un gallo in uno scenario di aperta campagna, dove la natura, al pari del pittore, è ritratta in tutta la sua primordiale vitalità. È inoltre esposta “Aratura con buoi” (1953-54), opera raffigurante un contadino di spalle che spinge faticosamente un aratro trainato da due buoi bianchi su un terreno brullo, mentre in lontananza si scorgono un paesaggio verdeggiante e una città. “Ritorno dai campi con castello” (1955-57), infine, nasconde un dettaglio autobiografico: sullo sfondo, oltre il contadino, i cavalli e il cane che tornano in paese, è dipinto un lago al cui centro svetta un castello con guglie e banderuole al vento, forse ricordo della natia Svizzera.
La mostra è arricchita da alcune testimonianze documentarie provenienti dall’Archivio ex Ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, raccolte e selezionate grazie alla disponibilità della responsabile Chiara Bombardieri, che ricostruiscono la storia personale di Ligabue e la sua tormentata vicenda psichiatrica, nonostante la quale ha dato vita ad opere di straordinaria forza comunicativa, che ancora oggi affascinano per la loro moderna visionarietà.
Immagine di copertina: Antonio Ligabue, Aratura coi buoi, 1953-54, olio su faesite, 54,5×64,5 cm, Collezione BPER Banca