La Sardegna è una regione stupenda conosciuta soprattutto per la bellezza incantevole delle sue coste; ma custodisce altri tesori, alcuni dei quali poco conosciuti, probabilmente perché non facilmente raggiungibili: si tratta di chiesette campestri. Attorno ad esse si raccontano anche storie affascinanti.
San Pietro in Golgo. La realizzazione di questa chiesa risale fra la fine del ‘600 ed i primi del ‘700, pare grazie ai contributi volontari dei pastori del territorio circostante sprovvisto di un luogo religioso. Internamente la struttura è composta da un grande e unico atrio accessibile dal tipico portone frontale. Ristrutturata verso gli anni Settanta, è racchiusa da mura di cinta da cui nascono, sfruttandole, diversi edifici interni utilizzati come stalle ma anche come ritrovo per le festività (tutt’oggi in uso). Immersa nel cuore del Golgo di Baunei, altopiano del famoso borgo sardo classificato nel 2021 come 2° borgo più bello d’Italia, spicca come unico edificio oggi raggiungibile facilmente in auto, visitabile anche di notte poiché sorvegliato ogni sera dai Barracelli, non solo per preservare la struttura ma soprattutto la natura che lo circonda: difatti si parla di una delle più selvagge aree della Sardegna fatta di pareti rocciose, strapiombi, gole con una notevole quantità di animali allo stato brado come capre, vacche, perfino asinelli che potrete trovare anche a ridosso della chiesa stessa. La sua storia appare surreale: pare che in tempi antichi l’intero altopiano del Golgo fosse in balìa di una creatura mostruosa chiamata “Sa Serpente” dai locali, un essere simile ad un gigantesco drago la cui tana era il cosidetto “Su Sterru” (la voragine a una campata più profonda d’Europa, ben 270 metri) che si trova poco distante dalla chiesa, che uccideva qualunque essere umano con il solo sguardo. San Pietro, ingaggiato dai locali, affrontò il drago in una lotta serrata costringendolo per sempre dentro la voragine. Per riconoscenza, la chiesa venne costruita in onore del Santo. Vi è pure una versione alternativa secondo la quale “Su Sterru” si aprì dopo che il Santo scaraventò “Sa Serpente” violentemente a terra.
San Pietro delle Immagini. La chiesa di San Pietro delle Immagini o “del Crocifisso” è un edificio religioso romanico situato nel comune di Bulzi (SS) ed è proprio grazie alla sua posizione che ho scelto di rappresentarla contestualizzandola con l’arco latteo in tutto il suo splendore, nonostante il traffico aereo e l’inquinamento luminoso delle zone limitrofe. La chiesa è caratterizzata dalla facciata a due cromie su cui si trovano interessanti archetti in pietra calcarea e la sua posizione è isolata, al centro dell’Anglona. Ma perché “delle Immagini” o “del Crocifisso”? Diverse sono le attribuzioni: per via del gruppo ligneo policromo della Deposizione (primi del XIII sec.), unico esempio nel suo genere di scultura lignea medievale in Sardegna; perché vi era conservato il retablo (grande pala d’altare) pittorico del XVII secolo di scuola spagnola, detto “della Madonna delle Rose”; oppure per il rilievo presente sulla lunetta del portale. Nel corso degli ultimi anni, la chiesa è stata interessata da opere di restauro e ricerca, sia all’interno che nell’area adiacente che costituiva la pertinenza del monastero.
Chiesa della Madonna della Strada. Chiesa degli anni Ottanta del secolo scorso, piuttosto recente dunque, si trova a Nurallao nella strada verso Isili ed è caratterizzata da un imponente corpo centrale ottagonale con annesse due cappelle. Con ingresso rialzato e centrale, l’edificio sacro presenta una cupola ottagonale con una statua della Madonna. Venne costruita come tempio a protezione degli autisti e ogni anno proprio in quest’area si organizzano ritrovi automobilistici durante le festività.
Testo e fotografie di Giovanni Corona