Sulle scale della scuola
L’autrice: “C’è un legame stretto tra i luoghi e le storie. Le scale della scuola, le aule, le palestre, i bagni, i corridoi, il cortile conservano le vicende che hanno ospitato, a cui hanno dato spazio di accadere. Le scale della scuola che danno il titolo al mio romanzo sono l’ultimo passaggio, percorso con passi incerti tra la fiducia e la paura, da casa a scuola.
Se la casa è sicurezza, la scuola è rischio; se la casa è vuoto, la scuola è pieno; se la casa è solitudine, la scuola è incontro; se la casa è aspettative la scuola è possibilità; se la casa è ordine, la scuola è disordine, se la casa è disordine la scuola è ordine; se la casa è poco, la scuola è tanto.
Se la casa non c’è la scuola c’è nonostante tutto.
Ho voluto raccontare la scuola che c’è nonostante tutto. È il diario dei miei primi sei anni da insegnante, di come ho imparato il mio mestiere, senza accettare una consuetudine impossibile, perché ogni studente percorre le scale della scuola con passo diverso e io ho scelto di camminare accanto a loro.”
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