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Matisse e la luce del Mediterraneo

“Matisse e la luce del Mediterraneo” è un viaggio nei capolavori e nei luoghi che li hanno ispirati, tra le luminose atmosfere mediterranee, punti geografici e dell’anima, sfondi di vicende artistiche e fondamentali per l’evoluzione dell’arte moderna europea. Il nuovo progetto espositivo è dedicato al  maestro delle avanguardie del Novecento, ed è visitabile dal 28 settembre 2024 fino al 4 marzo 2025. Curato da Elisabetta Barisoni e pensato per il Centro Culturale Candiani di Mestre-Venezia, nasce dalle collezioni civiche di arte moderna conservate a Ca’ Pesaro ed è arricchito da prestigiosi prestiti internazionali.

Chris Ofili: Senza titolo, 1999, Ca’ Pesaro – Donazione Gemma De Angelis Testa
Corrado Balest: Casa greca, XXI primo quarto. Donazione dell’artista a seguito della mostra a Ca’ Pesaro 2003

Maestro e capostipite dei Fauves – le belve, i selvaggi – e perciò posto in mostra e in dialogo con artisti con i quali condivise vicende biografiche e rivoluzioni artistiche, Matisse è il pittore della gioia di vivere, delle emozioni profonde, tradotte in colori forti, vivaci, innaturali. E, soprattutto, interprete della luce: centro della ricerca di Matisse, come di quegli artisti che miravano a catturare l’abbagliante bellezza del Mar Mediterraneo, del Midi, il Mezzogiorno francese, luogo fisico e della creazione artistica, il vero protagonista del colore liberato dall’Espressionismo selvaggio.

Henri Matisse: Odalisca gialla, 1937, Philadelphia Museum of Art
Henri Matisse: La finestra aperta, 1919, Bagnols sur Cèze, Musée Albert André

Luce e colore sono quindi il fulcro della rassegna, insieme all’importanza, quasi un’ossessione, del disegno per Matisse. In mostra oltre cinquanta opere, partendo dalle preziose raccolte di grafica della Galleria Internazionale d’Arte Moderna – che annoverano tre importanti litografie dell’artista francese datate agli anni Venti e due disegni appartenenti alla sua produzione del 1947 – poste accanto ai capolavori del maestro provenienti dal Philadelphia Museum of Art, dalla Národní Galerie di Praga, dal Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, dal Musée des Beaux-Arts di Nancy, dal Centre Pompidou di Parigi, dal Musée Albert-André di Bagnols-sur-Cèze, dal Museo del Novecento di Milano.

Henri Matisse: Icaro, 1947, Bordeaux, Musée des Beaux Arts
Henri Matisse: Felce, frutta e figura femminile, 1947

Sette le sezioni che indagano le varie ambientazioni del mare, della luce, del colore, in un dialogo con diversi autori che hanno lavorato sulle qualità interiori della pittura, inseguendo la poetica: Henri Manguin, André Derain, Albert Marquet, Maurice de Vlaminck, Raoul Dufy e Pierre Bonnard. Ricerche e produzioni distinte creano tuttavia un racconto corale: dall’amicizia tra Derain e Matisse, in viaggio sulla costa mediterranea della Francia nell’estate del 1905, alla centralità di alcuni luoghi, come Nizza, Arles, Saint-Tropez, quest’ultima divenuta icona dell’arte e della cultura del Novecento.

Pierre Albert Marquet: Circolo nautico in Algeri, 1925. Donazione Rotary Club Venezia 1926

L’esposizione si chiude con l’ultima rivoluzionaria fase creativa di Matisse. Dal colore alla forma prende avvio dalla produzione dei papiers découpés, fogli di carta colorata ritagliati e incollati nei quali il Maestro francese porta al massimo la sintesi dell’espressione. Dagli epigoni di area veneziana, come Renato Borsato o Saverio Barbaro, alle figurine di Chris Ofili e fino alle composizioni di Marinella Senatore, la dignità del decorativo, dell’ornamento, del disegno e della stilizzazione della figura emerge nell’ultima sezione della mostra come il lascito forse più importante che Matisse fa all’età contemporanea.

Pierre Bonnard: Nudo allo specchio, 1931, Ca’ Pesaro

«La mostra dedicata a Matisse – ha dichiarato Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici – è un ulteriore passo nel percorso che stiamo portando avanti a Mestre, con la proposta di eventi culturali di alta qualità che valorizzino le collezioni civiche di arte moderna e contemporanea».

Maximilien Luce: Rotterdam, 1900, Ca’ Pesaro

Parte del percorso espositivo è anche il progetto Come Matisse, l’opera collettiva realizzata dai ragazzi del Summer Camp Musei in gioco, una speciale installazione creata con la tecnica del papier découpé inventata da Matisse. Durante il campo estivo i partecipanti hanno “disegnato con le forbici” le proprie forme, ispirate alle sagome colorate che il maestro francese inventa nella sua maturità; elementi vivaci, dinamici, che invadono lo spazio circostante, impadronendosi delle pareti, ricoprendole di colore. Un progetto partecipativo ideato e realizzato da Muve Education per coinvolgere in modo attivo e divertente, per “scoprire facendo” l’opera di Matisse, per ispirare e sperimentare, per vivere la mostra insieme.

di Emilio Tripodi

Immagine in copertina: Charles George Dufresne: Spiaggia, 1930

Autore

  • Esperto e dinamico professionista con una vasta esperienza in operazioni, di M&A, vendite, marketing e sviluppo del business in vari settori incluso: IT Systems support, Energie Alternative, Publishing e Formazione Professionale. Ha fondato varie aziende ad alto contenuto di tecnologie avanzate nei settori di IT systems support ed energie alternative. Esperienza in ambiente internazionale in USA, Svizzera, Bulgaria e Tunisia. Partecipa attivamente ai beta test di soluzioni innovative nel m...

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