Una mostra concepita per condurre il visitatore «Nel cuore del Congo», come suggerisce il titolo, alla scoperta dell’arte, della cultura tradizionale e della spiritualità dell’Africa centrale. Di proprietà del Museo Africano di Madrid e già apprezzata presso il Museo africano di Verona, questa collezione arriva adesso a Bari, al Museo Archeologico di Santa Scolastica, grazie al patrocinio della Città Metropolitana di Bari; una mostra organizzata dai Missionari Comboniani con il supporto dell’Associazione interculturale Abusuan.
Inaugurata lo scorso 9 novembre e visitabile fino al 31 dicembre 2024, l’intento della mostra non è esclusivamente artistico ma anche far conoscere la storia e la cultura della Repubblica Democratica del Congo attraverso sessanta sculture e oggetti d’arte tradizionale, maschere e una ricca selezione di feticci, tessuti e altri oggetti rappresentativi dei diversi stili, che provengono da ventisette villaggi congolesi e rappresentano dodici gruppi culturali. Un modo, pertanto, di avvicinare il pubblico alla comprensione dell’arte congolese, la quale riveste un ruolo fondamentale sia in ambito religioso che politico e sociale. Inoltre, intende esplorare la complessità e la varietà della realtà africana, portando alla luce le sue tradizioni. Ogni tradizione, infatti, racchiude una cultura, una lingua, una religione e una mitologia unica.
L’intento di questa esposizione artistica è invitare a scoprire temi come la ricerca del mondo spirituale, le religioni, la comunicazione e la preghiera agli spiriti, la magia e il potere di specifiche evocazioni, oltre al legame con la natura e il mondo degli antenati. Ogni sezione è curata per offrire un’esperienza unica, stimolando i sensi e la mente a riflettere su come questi temi si intreccino nella cultura africana. I visitatori sono incoraggiati a partecipare attivamente, a riflettere sulle loro credenze personali e a considerare come queste si collegano ai temi universali della spiritualità e della connessione con l’universo. L’arte africana ha d’altronde influenzato artisti come Picasso, Man Ray, Calder, Basquiat e Matisse, che vi hanno trovato una fonte di ispirazione per l’uso audace del colore, la stilizzazione delle forme e la potenza espressiva delle sue sculture e maschere.