170 opere grafiche dell’artista russo in mostra a Catanzaro
Una vicenda di uomini, di patriarchi e di profeti, di re e di regine, di spose, di pastori. L’approccio di Marc Chagall alla Bibbia è soprattutto questo: la storia di creature, più che della creazione. Così i protagonisti risultano essere personaggi come Noè, Abramo, Giacobbe, Isacco, Rebecca, Rachele, Giuseppe, Mosè, Aronne. Un modo, secondo l’artista russo, per mettere in risalto le motivazioni profonde che lo hanno spinto – negli anni Sessanta del secolo scorso – a comporre il prezioso ciclo compositivo dedicato al Libro e nel quale i fatti biblici sono narrati come una speciale galleria di figure. Questo lavoro, rappresentato da 170 opere grafiche, è in mostra dal 23 maggio al 29 agosto al Complesso monumentale del San Giovanni, a Catanzaro.
La Bibbia, “grande eco della natura”
L’impulso per dar vita al ciclo pittorico dedicato al libro sacro arriva a Marc Chagall attraverso l’amico mercante ed editore Ambrose Vollard che nel 1930 gli commissiona una Bibbia illustrata. Chagall, prima di iniziare la realizzazione delle incisioni, si reca in Palestina con la moglie Bella e la figlia Ida. È quasi un viaggio alla ricerca delle origini, un momento di profonda riflessione sulla sua identità e di comunione con la natura. Un pellegrinaggio grazie al quale i luoghi santi lo riconnettono alle sue radici ebraiche. D’altro canto egli affermava che “fin dalla mia prima giovinezza sono stato conquistato dalla Bibbia: mi è sempre apparsa e ancora mi appare come la più grande fonte di poesia di tutti i tempi. Fin d’allora ho cercato questo riflesso nella vita e nell’arte. La Bibbia è come una grande eco della natura ed è questo segreto che ho cercato di trasmettere”.
Chagall abbraccia tre macroculture
La storica dell’arte e già direttrice dell’Istituto di Cultura italiana a Mosca, Olga Strada, così scrive: «Il diapason creativo di Marc Chagall abbraccia tre macroculture, quella russa, quella ebraica e quella francese. Il suo status di artista ebreo, nomade, nato a Vitebsk, che abbandona definitivamente la Russia nel 1922, non lo ha privato delle radici storiche e figurative della sua terra natale. Tutta la sua pittura è profondamente intrisa delle vibrazioni cromatiche della natura russa, degli elementi paesaggistici della sua terra, di echi dell’arte popolare russa. Anche sotto il profilo rappresentativo e della costruzione dei suoi quadri, palesi sono i rimandi all’arte dell’icona, dove vige la sovrapposizione di piani diversi per dare vita a un racconto in cui si avverte il fluire del tempo e della storia come un unicum.»
Chagall. La Bibbia
La mostra Chagall. La Bibbia – curata da Domenico Piraina, prodotta e organizzata dal Comune di Catanzaro con Arthemisia – presenta una prima sezione, La Bibbia, di 66 acqueforti realizzate tra il 1931 e il 1939, che riflettono la forza la fede e la vitalità dell’autore; una seconda sezione, La Bibbia Verve, dal nome della famosa rivista su cui Chagall riprese il tema biblico dopo la sospensione causata dalla morte di Vollard; una terza sezione, La storia dell’Esodo, in cui – attraverso 24 scene – l’artista russo esprime l’allegoria della persecuzione patita dagli ebrei in seguito al nazismo e che lo costrinse a lasciare la Francia per riparare negli Stati Uniti. Infine, una quarta sezione della mostra catanzarese è dedicata all’Ebraismo in Calabria attraverso un prezioso nucleo espositivo di opere, Il ghetto, realizzate da Max Marra, e un’installazione di Pirgos, ceramiche parlanti, dell’artista Antonio Pujia Veneziano provenienti dalla Giudecca di Bova, sezione urbana del Museo G. Rohlfs. Quest’ultima sezione è stata curata dallo storico dell’arte Pasquale Faenza.
La vita di Chagall
Marc Chagall ha avuto una vita segnata da tutti i grandi eventi storici della prima metà del XX secolo. Nasce nel 1887 a Lezna, presso Vitebesk, una città di lingua yiddish oggi in Bielorussia, da famiglia ebraica. Ma è a Parigi che raggiunge la perfezione plastica, venendo riconosciuto dai più grandi poeti e artisti surrealisti come uno di loro. Nel 1914 torna in Russia per rivedere Bella, la sua fidanzata e la sua musa. Sebbene l’intenzione fosse quella di ritornare a Parigi dopo una breve permanenza lo scoppio della prima guerra mondiale e la rivoluzione bolscevica lo costringeranno a rimanere nel suo paese fino al 1922. Lavora per la Rivoluzione e fonda un’Accademia d’Arte. Dipinge per il Teatro ebraico di Mosca. Poi torna a Parigi, dove la sua fama di pittore e illustratore ha inizio. Durante la seconda guerra mondiale è costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti, dove si trasferisce dal 1941 al 1948, così evitando la deportazione dei nazisti. Nel 1944 muore inaspettatamente Bella: Chagall smette di dipingere per qualche tempo. Nel 1948 torna in Francia, questa volta a Nizza e a Saint-Paul, dove muore nel 1985 quasi centenario.