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Alle origini di una maglia azzurra

Forza azzurri, forza Italia

“Indossare la maglia azzurra è il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a calcio. L’azzurro accomuna calciatori e tifosi, è un colore simbolo di unità e coesione capace di avvicinare generazioni lontane, che ci fa sentire parte integrante di un’unica squadra”. Sono parole di Roberto Mancini. Ma sapete perché gli italiani, nel calcio, sono rappresentati da questo colore? La scelta è legata al blu Savoia, detto anche azzurro Savoia, e dunque il colore è stato scelto in onore della casa regnante nel nostro Paese fino al 1946. A sua volta, Casa Savoia scelse questa tonalità in segno di devozione alla Madonna.

Ma non siamo stati sempre azzurri! Durante il fascismo la maglia nazionale calcistica assunse il colore nero, per chiare motivazioni ideologiche legate a quel periodo. Un altro cambio di casacca, stavolta verso la tonalità verde, avvenne nel 1954 quando la Nazionale doveva e voleva esprimere un segno di riscatto dopo la delusione dei Mondiali svizzeri.  Il colore verde è stato poi ripreso recentemente, nella partita contro la Grecia del 12 ottobre 2019: anche in tal caso si è trattato di una maglia augurale, ossia di un segno di riscatto, stavolta mediante rimandi al Rinascimento.

Casacca nera utilizzata dalla Nazionale di calcio negli anni ’30
Maglia verde utilizzata il 12 ottobre 2019

E rinascita è stata: gli “azzurri”, in una finale infuocata da 65.000 spettatori, di cui 58.000 chiassosi tifosi di casa, hanno battuto nella finale dell’11 luglio 2021 l’Inghilterra. E l’Italia ritorna ad essere campione d’Europa.

11 luglio 2021, stadio Wembley – Londra: l’Italia batte ai rigori l’Inghilterra e si aggiudica il titolo di Campione d’Europa.

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