Il recentissimo articolo scientifico firmato da Maria Cristina Terzaghi, docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli studi “Roma Tre”, nonché esperta di fama internazionale del Caravaggio, mette in evidenza l’influenza che esercitò il Merisi sulla pittura napoletana dei primissimi anni del ‘600, facendo riferimento al capolavoro di Battistello Caracciolo denominato L’Immacolata Concezione con i santi Domenico e Francesco di Paola, conservato all’interno della Chiesa di Santa Maria della Stella a Napoli.
La pubblicazione dell’articolo in questione sull’Ecce Homo di Caravaggio è anticipata dall’uscita del sensazionale libro di Vittorio Sgarbi Ecce Caravaggio, da Roberto Longhi a oggi, disponibile in libreria dallo scorso 8 luglio. Inoltre, quest’ultimo testo raccoglie numerosi contributi dei più eminenti esperti in materia, tra cui Gianni Papi, Michele Cuppone e Francesca Curti. L’analisi di Maria Cristina Terzaghi, esposta in 35 pagine, risulta fondamentale per ricostruire i numerosi passaggi di eredità del dipinto di Madrid che si sono susseguiti fino ai giorni nostri. Si mette in luce in maniera evidente il rapporto strettissimo tra l’arte di Caravaggio e la maniera di Battistello Caracciolo che, insieme a Carlo Sellitto (morto prematuramente), fu tra i primi artisti partenopei a recepire la grande portata rivoluzionaria del Merisi.
Dettaglio (Ponzio Pilato) dell’Ecce homo di Madrid attribuito a Caravaggio. Battistello Caracciolo, Immacolata Concezione con San Domenico e San Francesco di Paola – Chiesa Santa Maria della Stella, Napoli
La docente universitaria ravvisa un forte nesso tra la figura in primo piano di San Domenico del capolavoro di Battistello, e il Pilato caravaggesco, soprattutto per “l’eloquenza del gesto” che deriva in primis dalla lezione della Madonna del Rosario di Caravaggio conservata a Vienna ma che trova nell‘Ecce homo un ulteriore spunto compositivo. Infine, la data di realizzazione della Madonna della Stella di Battistello, che si inserisce tra l’ottobre del 1607 e lo stesso mese dell’anno successivo, costituirebbe un possibile ante quem per l‘Ecce homo di Madrid.
Francesco Caracciolo – storico dell’arte