“Il Piemonte ha radici antiche e possiede un ricco patrimonio di borghi e castelli medievali”. Saluzzo, tra i suoi borghi più importanti, ne riecheggia la storia, custodendo però l’identità di antico piccolo regno. Questa cittadina in provincia di Cuneo è situata ai piedi del gruppo montuoso del Monviso, delle Valli Po, Bronda e Varaita. Sede del Parco del Monviso, dal 1 gennaio 2019 ha incorporato il comune limitrofo di Castellar.
Ricca di storia, arte e tradizioni, Saluzzo viene definita, dall’attuale sindaco Mario Calderoni, la “gemma architettonica e urbanistica” del Piemonte. Il suo logo stilizzato, quello che la disegna sulle cartoline, sui depliant pubblicitari, appare suggestivo, quasi fiabesco. Vi si racchiude “il senso del luogo”: la Torre Civica dell’antico Palazzo Comunale, il campanile della Chiesa di San Giovanni, e, sullo sfondo, il maestoso Monviso (3.841 metri). Gli antichi fasti del marchesato e la sacralità della natura. Ovvero, gli edifici storici e artistici, e la montagna di pietra che domina un paesaggio ai limiti del surreale, ancor più quando imbiancato dalla neve. Visibile da qualunque prospettiva, il Monviso è impatto d’incanto per i turisti, immagine quotidiana per i saluzzesi ma non per questo meno priva di fascino, piuttosto, presenza amica, protettiva,interiorizzata e vissuta come motivo di orgoglio del territorio.
Si pensa che Saluzzo sia esistita fin dall’epoca romana. Antica capitale (dal 1142 al 1548) del Marchesato a cui diede il nome, la città raggiunse la massima fortuna nel XV secolo, sotto i governi di Ludovico I e Ludovico II. Ma dopo la morte di Ludovico II, avvenuta nel 1504 Saluzzo ebbe un periodo di decadenza che si concluse con l’annessione al Ducato Sabaudo. Fu nel ‘700 che attraversò un periodo di ripresa con una nuova crescita economica. È il periodo in cui viene annessa al Regno di Sardegna. Nel secolo successivo la vediamo invece annessa alla Francia e successivamente al Regno d’Italia. Il suo passato aleggia ovunque, le testimonianze sono leggibili in tutto il suo impianto urbano. Il piccolo comune è un tipico esempio di architettura medievale anche se convivono, nelle antiche mura, le caratteristiche di epoche diverse. Il centro storico, che sorge sul punto più alto della collina, è rimasto intatto nei secoli con palazzi d’epoca, chiese, acciottolati e giardini: è la Saluzzo del Medioevo e del Rinascimento, mentre, nella parte bassa, il contesto architettonico rimanda alle atmosfere di metà ottocento, un piccolo pezzo di Piemonte risorgimentale.
Corso Piemonte, Piazza Risorgimento, Piazza Garibaldi, sono le strade principali, con l’isola pedonale di Corso Italia, Via S. Pellico, e Piazza Cavour che accoglie l’esposizione del mercato due giorni a settimana, i frequentatissimi caffè ampliati con eleganti dehors. Ma è sotto i numerosi portici che si passeggia e si fa shopping. Sotto queste arcate si snodano negozi di ogni genere, botteghe di artigianato ed antiquariato, bar, e le pasticcerie che propongono svariate specialità: i cioccolatini al rhum (creati a Cuneo e poi imitati in varie località piemontesi da cui hanno preso il nome: saluzzesi, albesi, bargesini), i marron glacé (inventati, sembra, da un cuoco di corte del duca di Savoia Carlo Emanuele I), le paste di meliga (i biscotti amati da Cavour), i baci di dama (originari di Tortona).
Percorrendo Corso Italia si raggiunge il Duomo, l’imponente e ampia Cattedrale della Vergine Assunta, che risale al XIV secolo con esterni rimaneggiati nel XIX secolo. La costruzione venne iniziata nel 1491 e terminata nei primi anni del ‘500. Il complesso fu edificato fuori della città muraria cittadina, al fine di avere una cattedrale che potesse manifestare il potere del Marchesato. Gotica all’esterno, neogotica e ottocentesca all’interno, custodisce pregevoli statue lignee risalenti al periodo medioevale.
Dal centro, salendo su per la via Palazzo di Città, ci si addentra nella parte più antica di Saluzzo. Ed ecco un susseguirsi di residenze signorili ed edifici storici, soprattutto l’antico Palazzo Comunale la cui facciata è decorata con affreschi risalenti al 1601, e la vicina Torre Civica alta 48 metri. Fino ad arrivare alla Castiglia, un maniero fortificato costruito nella seconda metà del ‘200, prima residenza dei Marchesi di Saluzzo e poi prigione dall’800 fino al 1992. Oggi sede di musei permanenti: il Museo della Civiltà Cavalleresca, dedicato alla storia del marchesato, e il Museo della Memoria Carceraria, che racconta l’evoluzione del contesto penitenziario in Italia. Ma anche di allestimenti espositivi di arte contemporanea, nonché dell’importante mostra internazionale annuale di artigianato. La Castiglia è raggiungibile anche da Piazza Risorgimento, attraversando la Porta di Santa Maria e percorrendo i Portijscur (portici scuri) di Via Volta.
Si raggiunge così Piazzetta dei Mondagli dove è possibile visitare la casa natale di Silvio Pellico, oggi piccolo museo dedicato al patriota autore de Le mie prigioni. A qualche metro, la Biblioteca Civica e l’antico Monastero dell’Annunziata che ospita la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale e l’Istituto per i Beni Musicali del Piemonte, uno tra i più importanti in Europa. Nello storico monastero hanno luogo spesso rassegne concertistiche che alimentano la vocazione musicale della città.
Dalla “Salita al Castello” imboccando lateralmente via San Giovanni ci si troverà in una piccola silenziosa piazza dove sorge l’omonima Chiesa in stile gotico, risalente al ’300. Continuando lungo via San Giovanni, si può visitare Casa Cavassa, un simbolo del rinascimento saluzzese. Oggi museo civico, un tempo elegante dimora del ‘400 che fu donata dai marchesi di Saluzzo a Galeazzo Cavassa ed al figlio Francesco di Carmagnola, vicari del marchese. Nei suoi interni è custodita la Pala della Madonna della Misericordia del pittore fiammingo Hans Clemer. Ma altre splendide Pale di questo artista, che testimonia la dimensione europea del marchesato, ornano molte chiese di Saluzzo.
Queste le mete più interessanti e d’obbligo per chi visita la città, ma inoltrandosi per stradine e vicoli, il visitatore potrà esplorare altri itinerari, rimanere sorpreso da nuovi scorci, incontrare gioielli artistici come le Chiese in stile barocco: in piazzetta San Nicola, la Chiesa della Croce Nera che fu progettata dall’architetto Marco Ludovico Guarini (1761) sul luogo di un antico oratorio della Compagnia della Misericordia risalente al 1480. La Confraternita prese il nome di Croce Nera perché i suoi aggregati in occasione di processioni e funerali indossavano un camice di tela nera. La Chiesa è stata recentemente restaurata dall’associazione “Collegium Artium” per accogliere mostre, concerti e convegni. A pochi passi, la Chiesa di San Nicola, edificata per commissione dei Padri Agostiniani Scalzi giunti a Saluzzo nel 1628 per fronteggiare l’avanzata dell’eresia calvinista. La Chiesa fu consacrata il 4 maggio del 1662, ma l’edificio sarà concluso nel 1673. Da alcuni anni, per concessione della diocesi saluzzese, vi si celebrano i riti della chiesa ortodossa rumena.
Tra le Chiese restaurate per divenire splendide coreografie di eventi culturali, salendo da Corso Piemonte, l’ex Monastero di Santa Maria della Stella, risalente al ‘600, che ha ospitato nei mesi scorsi una sezione della mostra “I Tesori del Marchesato: tra Medioevo e Rinascimento” con 70 opere provenienti da importanti musei e istituzioni italiane ed europee ma anche da collezioni private: pregiati codici miniati, dipinti su tavola, affreschi, sculture e documenti d’epoca.
Il respiro della storia, in questa cittadina vivace ed accogliente: Medioevo, Rinascimento, Risorgimento sopravvivono attraverso suggestive tracce e importanti testimonianze. I nomi delle piazze, delle strade, lo ricordano continuamente ai numerosi visitatori. Mentre gli abitanti ne sono consapevoli e fieri: i saluzzesi vivono delle loro tradizioni, del loro passato, lo dimostrano le frequenti celebrazioni di avvenimenti storici, i convegni, le manifestazioni. Le sfilate dei gruppi storici in abiti medievali, la festa del Carnevale con l’investitura della castellana, sono solo alcuni dei momenti evocativi del suo prestigioso passato. Quest’anno, un’importante iniziativa ha suggellato la vivacità culturale dell’incantevole borgo: “La Festa del Libro Medievale e Antico di Saluzzo”, la prima edizione di una nuova manifestazione libraria per adulti e ragazzi promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e dalla città di Saluzzo, in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino e con la Fondazione Amleto Bertoni. Romanzi, saggi, lezioni magistrali, spazi espositivi, musiche e performance per celebrare un periodo epocale, dal V al XIV secolo, che ha sempre esercitato grande fascino nell’immaginario collettivo e dal quale nacque l’idea europea.
di Elisabetta Mercuri
Le fotografie, dove non diversamente specificato, sono prelevate da: www.comune.saluzzo.cn.it