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CARTA, un nuovo museo d’impresa che esalta il libro

Chi ama la grafica, il disegn e tutto quanto ruota attorno al mondo del libro non può che amare anche quel luogo fisico in cui queste dimensioni dell’arte trovano una convergenza: la tipografia. E all’interno di essa tutti quegli strumenti, antichi e nuovi, e tutti quei colori e quegli odori che evocano la magia di un lavoro affascinante. Perciò la nascita di un museo che conserva non solo i segreti del lavoro ma pure le emozioni, è un evento sempre positivo. Se poi un siffatto museo nasce in un’area interna, allora il giudizio si arricchisce di un supplemento di plauso.

“CARTA” è il nuovo museo dedicato al libro e alla tipografia creato e inaugurato venerdì 14 giugno 2024 dai fratelli Florindo e Marco Rubbettino all’interno dell’omonima azienda di famiglia, nonché luogo storico dell’imprenditoria calabrese situato nella provincia di Catanzaro nel piccolo ma assai vivace centro di Soveria Mannelli, a 800 metri sul livello del mare.

CARTA è un piccolo gioiello che rientra ufficialmente nella rete SudHeritage, ovvero i musei d’impresa calabresi, costituita e generata dalle esperienze consolidate di decenni o addirittura secoli di attività imprenditoriali che tutt’oggi mantengono l’operatività forti di un passato che è proiettato al futuro e all’innovazione. A ben vedere si tratta di esperienze che vanno ben oltre il mero dato imprenditoriale, essendo ormai parte del patrimonio culturale, storico e sociale del territorio.

Il museo CARTA è stato allestito secondo un percorso espositivo realizzato con grandi macchine da stampa del secolo scorso fino ai primi sistemi di desktop publishing. Si può apprendere così la modalità di lavorazione di un tempo, con i caratteri mobili, e fare poi un salto nel mondo digitale. Presente anche un’area denominata FabLab in cui trova spazio un laboratorio per la creatività, l’innovazione, il design, la sperimentazione: un modo per scambiare idee e produrre nuovi concetti per la comunicazione.

CARTA è stato realizzato nell’area industriale Rubbettino all’interno di un parco di arte contemporanea che ospita opere di giovani artisti. Un modo per connettere la natura con la creatività umana e il saper fare manuale e intellettuale. Quello che tutti identifichiamo col marchio del Made in Italy.

Testo e fotografie di Fabio Lagonia

 

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