Da Jesi a Pordenone, passando per Venezia, Free Hugs. L’abbraccio a fumetti è una mostra itinerante che vuole essere l’attesa di un abbraccio reale, lo spazio in cui riflettere su questo atto ora per necessità negato, esplorarne le declinazioni, tentare di provarne il calore. Il progetto si è aperto con un’anteprima internazionale e prestigiosa a Venezia nell’ambito delle Giornate degli Autori, rassegna autonoma all’interno della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in collaborazione con Isola Edipo. La mostra vera e propria è partita lo scorso 7 settembre a Palazzo Bisaccioni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi in collaborazione con Acca – Accademia di Comics, creatività e arti visive di Jesi e con il XXI Festival Pergolesi Spontini, festival multidisciplinare. L’edizione 2021 dal titolo “Tutti per uno” propone quest’anno una riflessione sul tema della condivisione, della solidarietà, dell’abbraccio, della vicinanza, della comunità, parole chiave per raccontare il ruolo dell’arte e della cultura nella ricostruzione di un tessuto sociale profondamente provato dalla pandemia.
In questo contesto è nata l’idea del progetto della mostra Free Hugs. L’abbraccio a fumetti. La curatela è affidata a Alessio Trabacchini – critico, editor e docente presso la ACCA Academy di Roma, dal 2013 tra gli organizzatori del Festival internazionale di fumetto di Bologna BilBOlbul e dal 2018 collaboratore del festival Passaggi di Fano – in collaborazione con Giulio De Vita – fumettista di fama internazionale e dal 2018 ideatore e direttore artistico di P.A.F.F. Palazzo Arti Fumetti Friuli di Pordenone che ospiterà, quale terza tappa, questa mostra itinerante nella propria prestigiosa sede di Villa Galvani a novembre 2021.
Nel percorso espositivo il visitatore incontrerà le tante forme dell’abbraccio a fumetti, e avrà al tempo stesso una panoramica sulla varietà stilistica e sulla grande energia creativa del fumetto contemporaneo. Per il fumetto – arte di corpi che disegnano e raccontano corpi, di storie che portano in sé la traccia della mano che ha dato loro forma – la rappresentazione dell’abbraccio è un luogo necessario e cruciale. Nel fumetto troviamo indagate le diverse emozioni che possono dare sostanza a un abbraccio: l’affetto o il desiderio, la disperazione o la gioia, fino a disegnare abbracci impossibili, negati dall’assenza o accesi dalla fantasia.
Dal racconto intimo ai supereroi, dall’avventura alla sperimentazione visiva, in mostra più di 60 tavole originali di oltre 40 artisti distanti per poetica, stile, tecnica, età e provenienza, che s’incontrano in un’esposizione unica nella sua concezione. Il cuore della mostra è rappresentato da autori contemporanei, italiani e stranieri, scelti tra maestri riconosciuti, come Gipi, Manuele Fior, Davide Reviati, Yvan Alagbé, nome fondamentale del fumetto d’avanguardia, e le personalità emergenti del graphic novel, tra i quali Zuzu, Antonio Pronostico e Alice Socal. È infatti soprattutto in questi ultimi anni che la rappresentazione dell’abbraccio è diventata un elemento ricorrente della narrativa disegnata, spazzando via le convenzioni visive e narrative del fumetto classico. I segni di questa mutazione sono riscontrabili tanto nell’umorismo corrosivo di Maicol e Mirco quanto nella riscrittura dell’immaginario fantascientifico operata da LRNZ o ancora del raffinato intimismo di Bianca Bagnarelli, matita del “New York Times”.
Ma il singolare taglio della collettiva permette anche di ripensare sotto questa angolazione l’evoluzione del fumetto come forza espressiva: ecco allora le opere di giganti come Will Eisner e una selezione degli autori che stanno rinnovando il fumetto seriale, da quello di tradizione italiana, come Dylan Dog, a quello di matrice supereroistica. Nel fumetto, immagine e racconto sono indissolubilmente legati. Per questo, con rare e necessarie eccezioni, si è data priorità alla selezione di intere sequenze piuttosto che singole tavole. Il visitatore si troverà così di fronte a piccoli racconti disegnati: spesso frammenti di storie più grandi, eppure in grado di provocare emozioni complesse. Ogni opera – ogni abbraccio – diventa così una finestra sul mondo dell’autore che l’ha disegnato e un invito, sostenuto dai testi critici che accompagnano il percorso, a scoprirne il lavoro.
Immagine di copertina: Enrico Pantani_Abbracci_©Enrico Pantani