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Guido Guidi e la sua visione del paesaggio contemporaneo

“Guido Guidi – Col tempo, 1956-2024” è la mostra ospitata nella galleria 1 del MAXXI sino al 20 aprile 2025 a cura di Simona Antonacci, Pippo Ciorra, Antonello Frongia  in collaborazione con Archivio Guido Guidi e con CCA – Canadian Centre for Architecture, ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.

MAXXI, Guido Guidi. Col Tempo,  San Vito 2007, ph.GuidoGuidi, Collezione Fotografia MAXXI Architettura e Design contemporaneo

È la monografica più estesa mai realizzata, frutto di un intenso lavoro di ricerca condotto a fianco del fotografo nel suo studio e archivio a Ronta di Cesena, dedicata ad uno dei più grandi protagonisti della fotografia italiana, appartenente a una generazione di autori che hanno ridefinito il nostro rapporto con il paesaggio contemporaneo, sino ad essere considerato un “maestro”.

MAXXI, Guido Guidi. Col Tempo, Cervia 1979, ph. Guido Guidi

Il percorso espositivo – articolato in 5 sezioni che presentano 40 sequenze fotografiche definite dallo stesso Guidi – si apre con la serie Preganziol, manifesto del pensiero, seguito dalla video installazione realizzata da Alessandro Toscano durante le fasi preparatorie della mostra: un’interpretazione visiva dell’universo creativo e materiale di Guidi raccontato attraverso la casa-studio-archivio di Ronta di Cesena, un punto d’osservazione inedito, luogo di lavoro, di vita e di incontro per giovani autori.

MAXXI, Guido Guidi. Col Tempo, Rimini Nord 1991, ph. Guido Guidi

Snodandosi nel corso degli anni, l’esposizione procede su due piani intrecciati: quello verticale delle stampe fotografiche, con oltre 400 opere e numerosi inediti, e quello orizzontale delle teche, che ci porta a contatto con i densissimi materiali d’archivio. Si possono seguire gli sviluppi della ricerca dell’autore attraverso le sue principali serie ordinate cronologicamente: dagli esordi e le sperimentazioni degli anni Sessanta e Settanta, alle ricerche personali e alle committenze sul paesaggio degli anni Ottanta e Novanta, fino ai progetti più recenti degli anni 2000.

MAXXI, Guido Guidi. Col Tempo, San Giorgio di Cesena 1985, ph. Guido Guidi

Da un lato, Guidi fotografa con apparecchi di piccolo formato il proprio microcosmo personale; dall’altro, anche influenzato dal fotografo americano  Walker Evans i cui soggetti erano i volti della gente e le case e i paesaggi in cui abitavano, inizia la sua personale esplorazione sul tema della facciata analizzando l’edilizia ordinaria della provincia. In seguito, nel corso degli anni Ottanta e oltre, tende a privilegiare l’uso del medio e grande formato e l’utilizzo sempre  più del colore mentre accresce la sua area geografica di intervento: partendo dalla Romagna alla Via Emilia al resto dell’Italia, fino a progetti internazionali di viaggio in Europa.

MAXXI, Guido Guidi. Col Tempo, Fosso Ghiaia 1972

La sua poetica intorno al linguaggio dell’immagine  lo ha portato ad una visione tra le più incisive della cultura fotografica contemporanea. Una sua tagliente definizione: “La fotografia è difficile, molto difficile, basta schiacciare un bottone”.

MAXXI, Guido Guidi. Col Tempo, Palazzo Abatellis 1997

Francesco Stocchi, Direttore artistico MAXXI, così sintetizza l’opera di Guido Guidi: «Guido Guidi è uno dei pionieri di un rinnovato linguaggio fotografico che a partire dalla metà degli anni ’60, ha adottato le trasformazioni del paesaggio come pratica verificatoria del sorgere di un’Italia contemporanea, racchiudendo in uno stile unico un fecondo incontro di linguaggi artistici. Presentare uno studio dell’attività di Guido Guidi significa per il MAXXI portare avanti l’obiettivo di valorizzare la ricca storia italiana delle sue stratificazioni disciplinari».

MAXXI, Guido Guidi. Col Tempo, Preganziol 1981

In occasione della mostra il MAXXI acquisisce un nucleo importante di opere dell’autore provenienti dalle serie Di Sguincio, Facciata, Dintorni, Raccolta Indifferenziata e In Archivio, che si aggiungono ai tre nuclei già presenti nelle Collezioni di Fotografia del MAXXI Architettura e design contemporaneo, di cui fa parte anche la serie dedicata alla Tomba Brion di Carlo Scarpa.

MAXXI, Guido Guidi. Col Tempo, Ronta 2004

di Laura Malaterra

Immagine in copertina: MAXXI, Guido Guidi. Col Tempo – Allestimento, ph Vincenzo Labellarte, Courtesy Fondazione MAXXI

Autore

  • Laura Malaterra vive a Genova da diversi anni ma è nata a Torino dove si è laureata in Architettura e, seguendo la sua passione per il teatro, ha fondato con altri attori la ”Compagnia del Bagatto”, compagnia teatrale professionale. Attrice, regista e autrice ha scritto numerosi testi teatrali messi in scena e rappresentati in Italia e all’estero. Ha pubblicato sei libri: Maniaca Seriale (Amazon, 2023), Le Interviste Immaginarie (Albatros, 2021), Ricordi di cibo, il cibo dei ricordi (Robin Edizi...

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