Circa trent’anni fa lo Stretto di Messina, soprattutto nella sua propaggine jonica, rappresentava una delle dimore preferite dal Cavalluccio marino.
L’ho incontrato, per la prima volta, nel settembre 1996 e di quel momento custodisco un ricordo nitido, compreso l’intangibile riscontro del batticuore provato nel vedere quell’esserino per la prima volta.
A distanza di anni, quando mi capita di raccontare quell’esperienza e le altre che nel tempo si sono succedute anche in siti diversi dallo Stretto, in molti mi domandano che forma abbia l’Hippocampus e soprattutto se è davvero bello, simpatico, scontroso, dispettoso e vanitoso…
Non riesco mai a dare una compiuta risposta: ogni volta l’interazione con lui è diversa e senza dubbio emozionante proprio come quella prima volta. Ci provo, tuttavia, attraverso gli scatti che ho fatto incontrando questo pesce spettacolare dagli occhi mobili. Il Cavalluccio è degno di essere protagonista assoluto di fiabe e racconti.
Testo e fotografie di Giovanni Laganà – ingegnere e fotosub naturalista