L’otto agosto si è conclusa la seconda edizione della “Rando Sila Extreme”, percorso non agonistico da 200 chilometri e 3.800 metri di dislivello positivo, nonché l’associata ciclopedalata (160 chilometri e 2500 metri di dislivello positivo). Invariato il percorso rispetto allo scorso anno: partenza ed arrivo previsti presso l’antico borgo silano di Albi, in provincia di Catanzaro; in mezzo una lunga pedalata tra la Sila Piccola e la Sila Grande, con l’attraversamento delle località più note (Buturo, Villaggio Mancuso, Palumbo, Lorica, Camigliatello Silano); un giro intorno ai laghi Ampollino ed Arvo; la percorrenza della Strada delle Vette, con cima Coppi presso il rifugio di Monte Botte Donato a quota 1900 metri sul livello del mare.
Anche questa volta le norme anti-Covid hanno imposto adattamenti al programma e accorgimenti ad hoc, come l’utilizzo di app multimediali per il tracciamento/checkpoint degli atleti in modo da eliminare assembramenti e ridurre al minimo i momenti di contatto. La partecipazione dell’anno precedente è stata riconfermata con circa una settantina di ciclisti, tutti arrivati in Calabria proprio in occasione della manifestazione, e spesso con famiglia al seguito.
Se nel 2020 il gruppo più numeroso è stato quello siciliano, nell’edizione 2021 è toccato a quello pugliese primeggiare nella classifica, seguito dagli atleti campani. Le premiazioni, non legate alla componente agonistica, hanno visto al primo posto il gruppo ciclistico Eurobici di Tricase (LE) nella categoria “Squadra più numerosa”, un atleta residente a Monza per quella “Ciclista venuto da più lontano” e un siciliano aficionado delle randonnée calabresi, Gino Saccuzzo, nella classifica “Ciclista più esperto”. L’evento si è realizzato grazie al rinnovato supporto degli enti locali (Amministrazione comunale di Albi e Parco Sila) che hanno patrocinato la manifestazione. Alla stessa ha poi prestato collaborazione la Pro Loco di Camigliatello Silano e alcuni operatori economici.
“Rando Sila Extreme” è un progetto che coniuga la genuinità di uno sport come il ciclismo con la bellezza del paesaggio e della montagna in modo particolare. Un progetto, pertanto, che merita fiducia anche per la valenza cultura che sottende, nonché per la sensibilità che esprime rispetto all’ambiente e allo sviluppo sostenibile dei luoghi. In quest’ottica si pensa già alla prossima edizione con l’innesto di un terzo percorso che porterà i randonneurs a toccare, dopo Sila Piccola e Sila Grande, anche la Sila Greca e costeggiare il Cecita, terzo lago del Parco.
Testo e fotografie di Domenico Errigo