Nella seconda metà degli anni ‘30 la Federazione dei Fasci di Combattimento di Torino commissionò la costruzione di una colonia montana nella cittadina di Bardonecchia. Fu così che venne edificata la Colonia IX Maggio, poi Colonia Medail, posta lungo viale della Vittoria ed inaugurata personalmente da Mussolini durante la visita alla cittadina tenutasi il 16 maggio 1939. La colonia fu progettata da Gino Levi-Montalcini, uno dei principali architetti moderni italiani dell’epoca, che con questo progetto realizzò il più importante edificio razionalista delle Alpi Occidentali. La direzione dei lavori fu affidata, invece, all’architetto Paolo Ceresa che a Bardonecchia costruì numerosi edifici, tra cui Villa San Sisto ubicata al civico 10 di Via Mazzini.
L’imponente costruzione, pur essendo situata in una pineta, è caratterizzata dalla ricerca della maggiore insolazione e vista sul paesaggio; gli edifici sono costruiti in modo tale da creare un gioco di volumi grazie alla presenza di corpi alti, avancorpi bassi, elementi di raccordo e pensiline coperte posti intorno alla torre centrale che rappresenta il baricentro ideale dell’opera. A seguito dell’assegnazione dei XX Giochi Olimpici Invernali alla città di Torino nel 2006, la Colonia Medail venne recuperata e convertita in Villaggio Olimpico, ospitando atleti coinvolti in diverse competizioni. Per l’occasione venne costruito ex novo un edificio e aggiunto a quelli già esistenti.
Oggi il Villaggio Olimpico è utilizzato come struttura ricettiva con una capienza di quasi mille posti letto ed è dotato di una serie di servizi interni, tra cui piscina, palestra, teatro e discoteca. Il 19 giugno 1999, durante il 109° Congresso del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) tenutosi a Seul, Torino, candidatasi insieme ad altre cinque città, venne scelta come città ospitante dei XX Giochi Olimpici Invernali. Bardonecchia fu designata come sede di gare dello snowboard e ospitò le competizioni, sia maschili che femminili, delle allora discipline olimpiche di half-pipe, snowboard cross e slalom gigante parallelo. Per l’occasione si rese necessario provvedere all’ammodernamento di alcuni impianti di risalita del comprensorio sciistico, furono svolti dei lavori sulle piste 23 e 24 a Melezet, fu costruito da zero l’half-pipe olimpico e fu riqualificata l’ex Colonia Medail, convertita per l’occasione nel Villaggio Olimpico.
Nella perla delle montagne olimpiche piemontesi, il Villaggio Olimpico è un hotel a tre stelle di qualità che offre i propri servizi di ospitalità a famiglie e gruppi. Si trova a pochi metri dagli impianti di risalita e al centro del paese di Bardonecchia. La direttrice, Mary Testa Fralia, sottolinea che “questa storica struttura architettonica era una ex colonia costruita negli anni ’40 da Mussolini e attualmente tutelata dalla Soprintendenza dei Beni Culturali. La tecnica costruttiva-edificatoria è tipica dell’epoca fascista con una corte centrale e il balcone da cui si affacciava Mussolini. L’Istituto Luce dispone di diversi video della colonia che, all’epoca, si chiamava Medail; ancora oggi sono numerose le persone anziane che, passando di qua, ci tengono a visitarla riportando alla memoria i tempi in cui trascorrevano da giovani le vacanze in questo luogo. Negli anni la struttura è stata sede dell’ufficio turismo del Comune, poi è stata gestita dal consorzio degli albergatori fino a diventare il celeberrimo Villaggio Olimpico in occasione delle Olimpiadi invernali in Piemonte nel 2006. Per ospitare al meglio gli atleti olimpici, nel 2004 il complesso è stato ampliato con la costruzione di nuovi edifici che hanno aumentato la capienza del numero di ospiti e hanno apportato delle opere di ammodernamento e miglioramento complessivo. All’epoca l’attuale ristorante ospitava la stampa, c’era un ospedale-centro medico antidoping il cui personale seguiva le necessità di salute degli atleti olimpici. La città di Bardonecchia è rinata e tornata alla ribalta internazionale dopo il boom rappresentato dalle gare olimpiche del 2006 che sono state una importante occasione di rilancio economico e turistico nella valle”.
di Isabella Puma