Il 24 dicembre di ogni anno nel paese di Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena, si celebra una tradizione ancestrale che attira turisti da ogni dove: è la Fiaccolata. Cataste di legna denominate Fiaccole, disposte in forma piramidale fino a raggiungere i sette metri, vengono incendiate la notte di Natale creando uno spettacolo unico, coinvolgente e simbolico.
Abbadia San Salvatore è un piccolo comune di origine medievale che sorge nei pressi del Monte Amiata, nel sud della Toscana. Il nome deriva dall’Abbazia di San Salvatore, fondata, secondo la leggenda, dal re longobardo Rachis nel lontano 743, dopo aver avuto la visione della Trinità su un abete durante una battuta di caccia. Tale episodio è affrescato all’interno della stessa Abbazia – nella cappella a destra del presbiterio – per mano del pittore secentesco Francesco Nasini (1611-1695), originario della vicina Piancastagnaio.
In effetti la cripta sulla quale si innalza la chiesa – sostenuta da trentacinque colonne decorate con capitelli diversi – risale proprio al secolo VIII, mentre il resto della chiesa è stato ricostruito in epoca romanica. Nel 1035 l’Abbazia viene consacrata dall’abate Winizo, che guida la chiesa in uno dei suoi periodi più floridi, grazie anche all’assistenza offerta ai pellegrini che percorrono la vicina Via Francigena diretta fino a Roma.
Sempre da un punto di vista architetturale l’Abbazia costituisce uno dei pochi esempi in Italia di utilizzo del Westwerk, una tipologia architettonica tipica dell’età carolingia. Letteralmente “corpo occidentale”, prevede la presenza di una loggia rialzata che permette all’imperatore di assistere alle celebrazioni liturgiche da una posizione privilegiata. Esternamente la facciata è di solito affiancata da due torri, ma nel caso dell’Abbazia di San Salvatore una di esse è incompiuta.
L’importanza dell’Abbazia è data anche dal fatto che al suo interno è stato conservato per oltre mille anni il Codex Amiatinus, o Bibbia Amiatina, oggi a Firenze. Datata alla fine del VII secolo, è la più antica copia manoscritta della Bibbia in latino, nonché un vero e proprio codice-monumento composto da oltre mille carte.
È proprio questo borgo che durante il periodo natalizio si rende protagonista dell’antica tradizione delle Fiaccole, la cui preparazione inizia già in autunno con la ricerca del legname e la sua lavorazione. Tutta la comunità partecipa a questo processo di creazione delle famigerate cataste di legno, disponendo il legname nella caratteristica forma piramidale e collocandole in più luoghi del centro storico.
Le Fiaccole vengono accese il 24 dicembre, la notte di Natale, dopo la cerimonia di accensione che ha inizio alle ore 18:00 e prevede la “Benedizione del Fuoco” con cui inizia la festa. La prima ad essere accesa è quella davanti al Municipio, dalla quale i Capi Fiaccola prendono il fuoco per accendere tutte le altre. Si tratta diuna delle più antiche festività italiane legate al fuoco, e non a caso viene celebrata in un paese che sorge nei dintorni del Monte Amiata, al confine tra le province di Siena e Grosseto.
Con i suoi 1738 metri di altezza, il Monte Amiata è infatti una montagna di origine vulcanica, ricca di faggi e castagni,ed eraconsideratasacra già dagli Etruschi. Fuoco e alberi sono quindi elementi radicati nella cultura del posto che li celebra con questa festa dalle origini ancestrali.
Nata forse per offrire luce e calore a quanti arrivavano ad Abbadia, probabilmente dai paesi vicini per assistere alla messa di mezzanotte, la Fiaccolata, legandosi alla notte di Natale, intreccia tradizioni pagane e religione cristiana. Nello stesso periodo infatti, in epoche antiche si celebrava il Dies Natalis Solis Invicti, letteralmente il “Giorno di Nascita del Sole Invincibile”, dopo il solstizio d’inverno, quando le giornate iniziano progressivamente ad allungarsi. Il solstizio d’inverno – che cade tra il 21 e il 22 dicembre – è il giorno più breve dell’anno: il Sole illumina per meno ore una parte della Terra. Per questo motivo sin dall’antichità è stato associato a qualcosa di magico e le varie culture in tutto il mondo, dall’Iran alla Scandinavia dal Giappone al Regno Unito, lo hanno celebrato in modi diversi.
È la notte più lunga in cui il buio prende il sopravvento sulla luce, una simbolica morte del Sole che attende la sua rinascita. E in effetti dopo il solstizio le giornate gradualmente si allungano: è proprio questo il «Sole Invincibile» che celebravano i Romani. Da tempi remoti durante questa notte si accendono grandi fuochi e falò per illuminare le tenebre e attendere l’arrivo del nuovo Sole.
Ora, seguendo il calendario giuliano il solstizio d’inverno cade il 25 dicembre. Promulgato da Giulio Cesare nel 46 a.C., si tratta di un calendario solare basato sul ciclo delle stagioni che aggiunge un giorno all’anno ogni quattro anni. Rimane in vigore fino all’introduzione del calendario gregoriano nel 1582 ad opera del pontefice Gregorio XIII, e ancora oggi valido.
Con l’avvento della religione cristiana, il 25 dicembre viene fatto coincidere con la Nascita di Cristo, il nuovo «Sole Invincibile» della spiritualità. Il cristianesimo si appropria così di una data in cui veniva celebrata un’antichissima tradizione pagana, ed è in questo senso che le varie festività legate ai fuochi riescono a unire riti pagani e religione cristiana caricandosi di un potente simbolismo. La Fiaccolata di Abbadia San Salvatore ne costituisceuna testimonianza ancora viva e sentita.
Teto e fotografie (dove non diversamente specificato) di Lisa Pietrini
Sitografia:
Città delle Fiaccole, Le Fiaccole, https://www.cittadellefiaccole.it/le-fiaccole/ (ultima consultazione il 18/12/2024); Toscana Info, Monte Amiata, https://www.toscana.info/grosseto/provincia/monte-amiata/ (ultima consultazione il 18/12/2024); Enciclopedia Online Treccani, Codex amiatinus, https://www.treccani.it/enciclopedia/codex-amiatinus_(Enciclopedia-dell’-Arte-Medievale)/ (ultima consultazione il 18/12/2024); Collegio geometri, Solstizio d’inverno. Le origini del Natale https://www.collegiogeometri.ag.it/old/RECENSIONI/solstizio%20d’inverno.htm#:~:text=Solstizio%20d,con%20il%20giorno%20pi%C3%B9%20lungo (ultima consultazione il 18/12/2024); Ministero della Cultura, Dies Natalis. Riflessioni sulle origini del Natale, https://cultura.gov.it/evento/dies-natalis-riflessioni-sulle-origini-del-natale#:~:text=Il%2025%20dicembre%20i%20Romani,dopo%20il%20solstizio%20d’inverno (ultima consultazione il 18/12/2024); La Scuola, I calendari dei cristianesimi: calendario giuliano e calendario gregoriano https://www2.edu.lascuola.it/edizioni-digitali/UnMondoAColori1/Repertori/feste/sites/d_feste/files/doc/popup/pdf/i-calendari-dei-cristianesimi.pdf (ultima consultazione il 18/12/2024)