Il Museo di Storia Naturale, il più antico tra i musei civici di Milano, continua il suo impegno nella promozione di progetti per la conservazione animale e per la sensibilizzazione delle nuove generazioni al rispetto della natura. In questa prospettiva si inserisce la personale del giovane artista Marco Grasso, dal titolo Mimesis. Ritratti animali, a cura di Elena Di Raddo, visitabile fino al 24 marzo 2024.
Le opere pittoriche sono esposte all’interno delle suggestive sale del Museo di Storia Naturale di Milano; inoltre il patrocinio concesso da parte di WWF Italia conferisce a questo progetto espositivo una particolare missione nei confronti delle nuove generazioni in merito al tema della sostenibilità ambientale e animale.
La mostra raccoglie un nucleo di dipinti recenti dell’artista Marco Grasso dal carattere fortemente naturalistico, tipico della wildlife art. Si tratta in particolare di ritratti in acrilico su tela di animali colti in atteggiamenti o situazioni che fanno emergere le loro peculiarità fisiche e caratteriali. Tra i soggetti rappresentati si trovano alcune specie piuttosto conosciute, come la zebra, il leone, il lupo e la civetta, ma anche altre più rare e minacciate, come la tigre siberiana, il panda gigante e il leopardo delle nevi. I soggetti vengono isolati e colti in tutta la loro magnificenza e unicità attraverso lo strumento pittorico, analizzati nei minimi dettagli con uno sguardo fotografico.
Accanto alle opere iperrealistiche, sono esposti anche alcuni ritratti realizzati in quattro monocromi (blu, verde, terra e rosso), che alludono a elementi ricorrenti in natura e uniscono simbolicamente tutte le opere in mostra come parte dello stesso habitat naturale. Si entra così in un percorso naturalistico immersivo che porta il visitatore a conoscere i segreti del mondo animale mostrato attraverso le opere pittoriche e lo sguardo analitico di Marco Grasso.
Così la curatrice Elena Di Raddo racconta della particolare produzione artistica di Grasso: «I suoi dipinti descrivono nei minimi dettagli la “pelle” – per usare il termine in senso ampio ad indicare l’esterno, la superficie dei corpi – di animali selvaggi. Pellicce, piume, squame, carapaci sono indagati con il suo pennello in modo estremamente dettagliato, con una precisione tale da rendere quasi tattile la superficie dipinta. Il naturalismo di Marco Grasso non è però da intendersi nel senso ottocentesco del termine, ma si tratta di una pittura che ha quale obiettivo la descrizione delle caratteristiche di corpi degli animali, fino a raggiungerne anche gli aspetti del loro carattere. Allo stesso tempo l’arte di Marco Grasso ha anche lo scopo di valorizzare la natura animale in tutti i suoi aspetti locali e globali. Per lui, come per tutti gli artisti dell’Artists for Conservation (AFC), descrivere gli animali, isolati dal loro contesto, con una precisione che suscita ammirazione per la complessità, varietà e bellezza della natura in tutte le sue forme, significa anche essere consapevoli del valore della natura e della necessità che venga preservata».