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“Non è quel che sembra”.  La mostra di Bertozzi & Casoni al Labirinto della Masone

Il Labirinto della Masone a Fontanellato (PR) è un luogo suggestivo e ideale per ospitare la mostra degli artisti Bertozzi & Casoni  che in “Non è quel che sembra”  propongono opere che riescono a stupire sul tema, a loro caro, del disfacimento dell’ambiente naturale causato da improvvidi umani.  L’esposizione, curata dalla Fondazione Franco Maria Ricci e da Bertozzi&Casoni,  è in programma dal 14 settembre 2024 al 7 gennaio 2025. Una quarantina le opere ospitate nelle sale dedicate alle esposizioni temporanee, ma anche nel percorso museale, che spaziano in diversi periodi di realizzazione ma che hanno come filo conduttore il forte legame che unisce uomo e natura anche se, a volte, si rivela un vincolo denso di conflittualità che fa trasparire fragilità umane.

Flamingo, 2012, ceramica policroma, cm 68x75x75

Dedicata al Parmigianino, pittore esponente della corrente manierista della pittura emiliana,  la scultura Flamingo ci fa entrare nel vivo della ricerca degli artisti presentando due fenicotteri di cui uno ha il collo reciso ma è popolato di farfalle, simbolo di rinascita, trasformazione, coraggio e speranza. Nelle gallerie, dove sono esposti i volumi della casa editrice Franco Maria Ricci, ci sono due opere in cui i libri costituiscono oggetti di uso comune.

Architettura Design, 2016, cm 42x66x45

In Architettura  libri affastellati sono il piano di appoggio per un castello di carte; affiancati da quelle cianfrusaglie della routine quotidiana – biscotti, scatole, una tazzina da caffè, mozziconi di sigarette mischiati ad avanzi di popcorn – perdono quell’aura significante di cultura, divenendo un’architettura della fantasia soggetta a perenni mutamenti.

Tavolino emisfero con composizione floreale, ceramica policroma, cm h 100xdiam. 54, 2022

Come nel Tavolino emisfero con composizione  dove il  cono gelato si sta sciogliendo e tutto, forse, verrà  inghiottito in quel mare profondo, inquinandolo…

Entrando nel vero e proprio spazio espositivo, nella prima sala si rimane colpiti dalla serie delle stagioni ispirate a quelle celebri di Arcimboldo:  in Autunno trionfano frutta, verdure, foglie, uva dai colori ambrati. Ma è nell’inquietante Quinta Stagione – la stagione della contemporaneità dove l’immagine è realizzata con gli scarti prodotti dall’uomo – che ritroviamo la forza della ricerca tra iperrealismo e surrealismo, dove il degrado assurge a bellezza e immaginazione fantastica.

Autunno, 2020, ceramica policroma, cm 74x49x48

Poi animali imprigionati, come l’enorme tartaruga marina Caretta caretta, creata appositamente per questa mostra, che giace su un tavolo veterinario, impigliata nelle reti da pesca gettate dall’uomo, ma che, forse, proprio grazie all’intervento dell’uomo potrà salvarsi. In Barile il pappagallo intrappolato dal nero, vischioso, mortale petrolio avrà anche lui la sua salvifica ancora di salvezza?

Barile Spix, ceramica policroma, cm h 100xdiam. 55, 2022

In Istantanea  – nella seconda sala, con altre opere che offrono una visione disincantata della vita umana -, resti di cibo e oggetti del quotidiano, come la boule dell’acqua calda e banconote stropicciate, incarnano il clou del consumismo, un ritratto crudo e sarcastico della società  contemporanea, immortalata in porcellane policrome dove dettagli stupefacenti di oggetti del nostro vivere assurgono a vera creatività e vivida bellezza in un incantevole equilibrio tra realtà e finzione. La rivelazione della complessità degli aspetti della vita moderna e un’ansia palpabile del destino del mondo.

Istantanea, ceramica policroma, cm 16x27x30, 2022

In Disgrazia con tulipani rossi, esposta nell’ultima sala, si percepiscono note di speranza come quei fiori che nascono dalle macerie umane divenute un amalgama fatiscente che però dona la vita. Nel Cestino della discordia chiocciole, simbolo di lentezza,  strisciano sui nostri rifiuti quotidiani suggerendo sommessamente a noi umani di rallentare il ritmo affannoso delle nostre vite.

. Disgrazia con tulipani rossi, 2012, ceramica policroma, cm 60x64x57
Cestino della discordia, 2002, ceramica policroma, cm 37x31x35

Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni, scomparso nel 2023,  sono un duo artistico emiliano-romagnolo nato a Imola nel 1980 che ha reso la ceramica protagonista assoluta delle loro creazioni, svincolandola da quel ruolo secondario in cui era stata posta dall’arte contemporanea. Ottenendo grandi successi internazionali in varie e prestigiose mostre in Italia e all’estero, le opere realizzate sono il risultato di lunghe e approfondite ricerche. Negli ultimi anni  si sono specializzati in materiali e tecnologie di derivazione industriale con nuove sperimentazioni,  abbandonando la tradizionale tecnica della maiolica dipinta.

Gravità, 2023, ceramica policroma, cm 43x37x34

Ma sempre ci incantano quelle meravigliose loro realizzazioni dove precisione e verismo quasi maniacale definiscono l’inevitabile trascorrere del tempo. Cristallizzata in composizioni fantasmagoriche, dove ironia e critica al consumismo veleggiano come incontrastate protagoniste in un miscuglio di riferimenti pop, alla storia dell’arte, all’illogicità del teatro dell’assurdo, ad un surrealismo velato di malinconia,   sempre scorgiamo una felicità creativa che pone Bertozzi & Casoni in prima linea nella rivoluzionaria innovazione della ricerca artistica e tecnologica.

di Laura Malaterra

Immagine in copertina: Tempo, ceramica policroma, cm 49x75x50

 

 

Autore

  • Laura Malaterra vive a Genova da diversi anni ma è nata a Torino dove si è laureata in Architettura e, seguendo la sua passione per il teatro, ha fondato con altri attori la ”Compagnia del Bagatto”, compagnia teatrale professionale. Attrice, regista e autrice ha scritto numerosi testi teatrali messi in scena e rappresentati in Italia e all’estero. Ha pubblicato sei libri: Maniaca Seriale (Amazon, 2023), Le Interviste Immaginarie (Albatros, 2021), Ricordi di cibo, il cibo dei ricordi (Robin Edizi...

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