“Un racconto è un romanzo depurato dalle ridondanze”, così diceva Horacio Quiroga – scrittore uruguaiano di fine Ottocento – considerato il fondatore del racconto ispanoamericano moderno.
E nella “perfetta brevità” di questi racconti, dove ogni parola viene scelta con cura e cesellata per occupare quel preciso spazio nella narrazione, c’è tutta la potenza e la bellezza della vita.
Si scrivono e si leggono racconti per emozionarsi e fare emozionare, per offrire un viatico, uno spunto di riflessione sul senso della vita. Si scrive e si legge per provare la vita, per misurarsi con essa. E perché in fondo questo è l’obiettivo della letteratura, a Natale come in qualsiasi altro giorno dell’anno.