Torna Edgar Kospic, eroe del romanzo “La verità dei topi”, per una nuova avventura dal sapore apocalittico e divertente. Questa volta, a causa di un amore finito malamente, sarà alle prese con il malumore di Dio, le provocazioni sociologiche di Satana e un simpatico angelo sterminatore che gli farà da mentore, simile a Virgilio, in una missione definitiva, e, rullino i tamburi e squillino le trombe, alla presenza di un redivivo Dante in carne e ossa. A fare da sfondo, un grottesco festival letterario di provincia e la fine del mondo, proprio quella dell’Apocalisse. Giocando con le citazioni, dalle Sacre Scritture ai fustini del detersivo, e con generi e stili con grande maestria, Nuzzolo costruisce un nuovo tall tale post post- postmodernista, omaggiando sia il sommo Poeta che Kurt Vonnegut, in un pastiche ironico rocambolesco, brillante, irriverente, ricco d’amore, che, prende di mira i suoi amati libri e il mondo dell’editoria su cui riversa una sagace ironia, ma di cui pure fa un’analisi sociologica esemplare: procedendo per colpi di scena con una carrellata di personaggi che vivono anche fuori della pagina, la Fine del mondo ha una trama tanto assurda quanto perfettamente oliata e originale. Come per i meccanismi di un orologio, tutto si incastra a meraviglia e risulta perfettamente plausibile: una storia talmente bizzarra, tra genialità e follia, da risultare vera e coinvolgente. Come la Vita.
Massimiliano Nuzzolo