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Quindici incisioni di Federica Galli alle Collezioni degli Uffizi

Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi si arricchisce di una donazione: quindici acqueforti realizzate da Federica Galli (nata a Soresina, Cremona, nel 1932 e mancata a Milano nel 2009). L’artista è una maestra dell’incisione, che con una ricerca umile e tenace ha saputo conquistare una posizione di rilievo in un mondo artistico dominato dalle personalità che hanno segnato la storia dell’arte e della divulgazione culturale. Esponente della figurazione, con un’attenzione maniacale per i dettagli, ha innovato la tecnica con espedienti ed effetti personalissimi di elevato virtuosismo lirico seducendo con la sua poesia i maggiori esperti di grafica d’arte, quali i direttori dei principali Gabinetti delle Stampe dei musei del mondo, dal British Museum all’Ambrosiana e ora degli Uffizi. Per la donazione, Lorenza Salamon, presidente della Fondazione Federica Galli, e Vera Agosti, critico d’arte, hanno selezionato quindici fogli che rappresentano una sorta di ritratto della Galli, dagli anni ’70 ai ’90. Tre lavori sono dedicati alla città di Milano e alla sua voglia di crescita e di trasformazione (Nord Bovisa, Piazzale Loreto, San Siro Mundial).

Galli, 1989, Milano Nord Bovisa, mm 393×794
Galli,  Piazzale Loreto, 1989-90, mm 297×687
Galli,  San Siro Mundial, 1990, mm 714×531

Tre opere sono dedicate a Venezia (Le Cupole, Rio Ognissanti, Rio San Lorenzo), dove l’artista ha trascorso lunghi mesi solo ad allenare gli occhi e a scovare scorci inediti, capace di lavorare en plein air, attività inconsueta per chi si dedica alla tecnica incisoria.

Galli, Le cupole, 1983-1985, mm 592×587
Galli, Rio Ognissanti, 1984-1986, mm 490×840
Galli, Rio San Lorenzo, 1987, mm 489×485

Quattro fogli sono dedicati alla celebre serie delle Cascine (Cascina Mora, Cascina San Pietro, Cascina Belgioioso, Cascina Cortenova), in cui brilla la sua maestria nella rappresentazione dei riflessi acquatici e nell’utilizzo inusuale del foglio bianco.

Galli, Cascina Mora, 1979, mm 599×600
Galli, Cascina San Pietro, 1982, mm 347×637
Galli,  Cascina Cortenova, 1982, mm 297x 495

Due fogli sono dedicati agli alberi monumentali (Fa ancora olive l’albero degli Etruschi, Toscana; Il canto di maggio, Toscana), da lei amati in anticipo su tanti altri.

Galli, Il castagno del canto di maggio, Toscana, 1995, mm644x344
Galli, Fa ancora olive la pianta degli Etruschi, Toscana, 1998, mm 292×487

E le altre tre opere della Collezione riguardano soggetti vari, sempre ispirati alla natura (Grande Lanca, Lanca gelata, Fiore di sambuco).

Galli, Grande Lanca, 1980, mm 95×588
Galli, Lanca gelata, 1981, mm 595×587
Galli, Bosco Pisani Dossi, fiore di sambuco, 1977, mm 348×344

“Per la Galli questo mezzo [l’incisione], anche volendo ridurci alla concretezza estrema, è musica; linda, sottilissima, acuta, quasi d’argento; ancorché tocchi o traversi spessissimo l’oro, il buio delle notti ovvero il biancore dei ghiacci.”  (Giovanni Testori, Itinerario di Federica Galli)

Immagine in copertina: Galli,Cascina Belgioioso, 1986, mm 299 x 494

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