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Ritorno al Futuro: le opere dei grandi dell’arte moderna e contemporanea conversano in un palazzo con vista sull’Arno | Back to the Future: the works of the grandees of modern and contemporary art discuss in a Florentine palace overlooking river Arno

(IT/EN) Patria dei Medici e universalmente nota come “La Culla del Rinascimento”, Firenze non è, nell’immaginario collettivo, un luogo associato al cubismo, al surrealismo, alla metafisica e all’arte astratta in generale. Eppure, un vecchio palazzo sull’Arno interamente ristrutturato come spazio espositivo è divenuto, da tempo, luogo di costante riunione e conversazione tra le opere dei principali esponenti dell’arte moderna e contemporanea.  La selezione curata da Tornabuoni Arte per la sua “Antologia Scelta 2025”, inaugurata il 5 dicembre 2024 presso la sede di Lungarno Cellini, riunisce lavori che spaziano dal cubismo di un giovanissimo Renè Magritte (La Gare, dipinto nel 1922 a soli 24 anni durante il breve periodo che precede il passaggio dell’autore al Surrealismo) all’arte cinetica di Alberto Biasi (Sulle ali dell’invisibile, 2020) in un dialogo tra grandi che coinvolge alcuni dei più importanti artisti del Novecento.

Renè Magritte, La Gare, 1922, olio su tela – Tornabuoni Arte
Alla parete: Alberto Biasi, Sulle ali dell’invisibile, 2020, lamelle in PVC e acrilico su tavola; all’esterno: scultura di Roberto Barni, Passo Solidale, 2003, bronzo – Fotografia di Aktaia
Alberto Biasi, Sulle ali dell’invisibile (particolare) – Fotografia di Aktaia

Su una parete non lontana dall’ipnotica opera cinetica di Biasi – proveniente   direttamente dallo studio dell’artista, classe 1937 – i toni pastello e la staticità del soggetto che caratterizzano Architecture di Domenico Gnoli (1955) trasportano l’osservatore in una dimensione atemporale di sereno immobilismo.

Domenico Gnoli, Architecture, 1955, olio su tela – Fotografia di Aktaia

In un repentino passaggio dal simulato al tangibile, e dal finito all’infinito, la percezione dello spazio diventa protagonista assoluta dinnanzi ai due enigmatici Fontana esposti a pochi metri dallo Gnoli: un raro Teatrino blu, parte della serie di opere create dall’artista tra il 1964  e il 1966 caratterizzate da cornici in legno laccato simili a quinte teatrali all’interno delle quali è racchiuso uno sfondo generalmente monocromatico solcato da fori, “opere palcoscenico” nelle quali lo spazio rappresentato è quello della scatola teatrale; e un rarissimo Concetto Spaziale, Attesa (1959), al quale i lati svasati e il taglio diagonale su sfondo rosso conferiscono un’eccezionale tridimensionalità.

Fontana 210, Concetto spaziale, Teatrino, 1966 – Tornabuoni Arte
Lucio Fontana, Concetto Spaziale, Attesa, 1959, idropittura su tela – Tornabuoni Arte
I due Fontana nell’allestimento “Antologia Scelta 2025” presso Tornabuoni Arte Lungarno Cellini – Fotografia di Aktaia

Sono tuttavia due opere su carta a trasportare il visitatore in una dimensione fantastica, in cui un meraviglioso Oiseau di Joan Mirò è colto mentre sta per spiccare il volo e un Cavallo e Cavaliere di Marino Marini nel quale il cavallo guarda verso il cielo ricordano, a chi osserva, che la vita è un percorso esistenziale per aspera ad astra (“attraverso le difficoltà sino alle stelle”), e che ogni grande civiltà è stata accomunata da una costante contemplazione e tensione verso la volta celeste, luogo ritenuto la sede in cui dimorano forze spirituali che plasmano e governano il mondo.

Joan Mirò, Oiseau, 1972, olio, acquerello, gouache e pastello su carta giapponese su cartoncino – Tornabuoni Arte
Marino Marini, Cavallo e cavaliere, 1949, grafite, inchiostro, tempera e pastello su carta – Tornabuoni Arte

Rappresentativo di una dimensione profondamente onirica è invece Farfalla notturna (1981), un meraviglioso olio su tela di Mimmo Paladino, esponente della Transavanguardia e autore di opere di grande atmosfera, presente nell’Antologia Scelta 2025 anche attraverso l’enigmatico Cimento (2009).

Mimmo Paladino, Farfalla notturna, 1981, olio su tavola (particolare) – Fotografia di Aktaia

Altra opera di grande impatto emotivo all’interno dell’esposizione è Foule de Femmes di Massimo Campigli (1956), artista italo-tedesco nato Max Ihlenfeld a Berlino ma cresciuto a Firenze e maturato artisticamente a Milano e a Parigi, dove formò il gruppo “Italiens de Paris” (noto anche come “I sette di Parigi”) con Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Renato Paresce, Alberto Savinio, Gino Severini e Mario Tozzi.

Massimo Campigli, Foule de Femmes, 1956, olio su tela – Fotografia di Aktaia
Scultura di Arnaldo Pomodoro in esposizione permanente all’interno della galleria – Fotografia di Aktaia

Tra le tre opere di Carla Accardi inserite nell’Antologia Scelta 2025, spicca, forse per colore, Dileguando Incatenare (1986), un vivace ma allo stesso tempo etereo arabesco di segni dalle forme vagamente antropomorfiche e danzanti. Una retrospettiva dedicata all’artista, di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita, si è recentemente conclusa presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma.

Carla Accardi, Dileguando Incatenare, 1986, vinilico su tela – Tornabuoni Arte

Immancabile, nella selezione antologica effettuata da Tornabuoni Arte, il fondatore della Scuola Metafisica Giorgio De Chirico, presente con due inconfondibili opere: Il Trovatore (1968) e La Conquista del Filosofo (1984)

Giorgio De Chirico, Il Trovatore, 1968, olio su tela – Tornabuoni Arte
Giorgio De Chirico, La conquista del filosofo, 1984, arazzo ad “alto liccio” in lana – Fotografia di Aktaia
Sculture di Arnaldo Pomodoro e Mario Ceroli accolgono il visitatore nel cortile d’ingresso della galleria – Fotografia di Aktaia
Veduta del centro storico di Firenze da Lungarno Cellini – Fotografia di Aktaia

di Mirta Aktaia Fava

Le opere contenute nel presente articolo sono state visionate e selezionate dall’autore tra quelle esposte presso la sede fiorentina Tornabuoni Arte di Lungarno Benvenuto Cellini 3 il giorno precedente l’inaugurazione della mostra “Arte Moderna e Contemporanea – Antologia Scelta 2025”. Alcune delle opere più rappresentative sono esposte presso Tornabuoni Arte Milano a partire dal 12 dicembre 2024.

Immagine di copertina: particolare di Joan Mirò, Oiseau, 1972, olio, acquerello, gouache e pastello su carta giapponese su cartoncino – Tornabuoni Arte


ENGLISH VERSION

Back to the Future: the works of the grandees of modern and contemporary art discuss in a Florentine palace overlooking river Arno

Homeland of the Medici and universally known as “The Cradle of the Renaissance”, Florence is not, in the collective consciousness, a place associated with cubism, surrealism, metaphysics and abstract art in general. Yet, an old palace on the Arno completely renovated as an exhibition venue has long become the meeting point and conversation space for the works of the grandees of modern and contemporary art.  The collection curated by Tornabuoni Arte for their “Selected Anthology 2025”, inaugurated at their Lungarno Cellini headquarters on the 5th of December 2024, brings together works ranging from the cubism of a very young Rene’ Magritte (La Gare, painted in 1922 at just 24 years old during the short period preceding the author’s transition to Surrealism) to the kinetic art of Alberto Biasi (On the Wings of the Invisible, 2020) in a dialogue engaging some of the most important artists of the twentieth century.

On a wall not far from Biasi’s mesmerizing kinetic work – from the artist’s studio – the pastel tones and static nature of the subject characterizing Architecture by Domenico Gnoli (1955) transport the observer into a timeless dimension of serene immobility.

In a sudden transition from the simulated to the tangible, and from the finite to the infinite, the perception of space becomes the star of  two enigmatic works by Lucio Fontana exhibited few meters away from the Gnoli: a rare Blue Teatrino, part of the series of works, created by the artist between 1964 and 1966, featuring lacquered wooden frames similar to theatrical wings within which a generally monochromatic background furrowed by holes is enclosed, essentially “stage works” where the space represented is that of the theatre box; and a very rare Concetto Spaziale, Attesa (1959), whose flared sides and diagonal cut on a red background confer to the artwork an exceptional three-dimensionality.

It is, nonetheless, two works on paper that transport the visitor into a fantastic dimension where a marvellous Oiseau by Joan Miró is captured in the act of taking flight, and a Horse and Rider by Marino Marini with the horse looking towards the sky remind the observer that life is an existential journey per aspera ad astra (“through difficulties up to the stars”), and that every great civilization has been united by a constant contemplation and tension towards the celestial vault, a place considered to be the dwelling of the spiritual forces that shape and govern the world.

Night Butterfly (1981), marvellous oil on canvas by Mimmo Paladino, marks the passage towards a dreamlike dimension. Author of highly atmospheric works and a member of the Transavanguardia movement, the artist is present within Tornabuoni’s “Selected Anthology 2025” also through his enigmatic Cimento (2009).

Another artwork within the exhibition possessing great emotional impact is Foule de Femmes by the German-italian Massimo Campigli (1956). Born Max Ihlenfeld in Berlin but raised in Florence, Campigli matured artistically in Milan and Paris, where he formed the group “Italiens de Paris” (also known as “The Seven of Paris”) with Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Renato Paresce, Alberto Savinio, Gino Severini and Mario Tozzi.

Dileguando Incatenare (1986), a lively but at the same time ethereal arabesque of signs with vaguely anthropomorphic and dancing forms, stands out, perhaps for its colour, among the three works by Carla Accardi included within the “Selected Anthology 2025”. A retrospective dedicated to the artist, whose centenary of birth was celebrated this year, recently came to an end at Palazzo delle Esposizioni in Rome.

The legendary founder of the Metaphysical School Giorgio De Chirico is present within the anthological selection curated by Tornabuoni Arte with two unmistakable works:  Il Trovatore (1968) and La Conquista del Filosofo (1984).

The artworks contained in this article were viewed and selected by the author from those exhibited at the Tornabuoni Arte headquarters in Florence, Lungarno Benvenuto Cellini 3, a day before the inauguration, on the 5th of December 2024, of the exhibition “Arte Moderna e Contemporanea – Antologia Scelta 2025”. Some of the most representative works will be exhibited at Tornabuoni Arte Milano starting from the 12th of December 2024.

Author: Mirta Aktaia Fava

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