A volte mi domando che cosa ci faccio in un cantiere navale. Fino al 2006 avevo navigato altri mari, quelli delle correnti linguistiche del design e dell’architettura internazionali. Infatti per circa vent’anni, grazie a Driade, in cui ricoprivo la direzione tecnica, mi rapportavo quotidianamente con mostri sacri come Philippe Starck, Ron Arad, Enzo Mari, David Chipperfield, Toyo Ito, Kazuyo Sejima, Naoto Fukasava, Tokujin Yoshioka, John Pawson, Mario Bellini, Patricia Urquiola, Rodolfo Dordoni, Antonio Citterio, Piero Lissoni, oppure con giovani geniali come Xavier Lust, Paolo Ulian, Costantin Grcic, Stefano Iacchetti, Fabio Bortolani, Marco Zanuso, Sebastian Bergne, Patrick Jouen, Christophe Pillet.
Nel frattempo, il sogno coltivato da sempre assieme a mia moglie di vivere in riva al mare, ci aveva portato in una delle più belle insenature di Lerici, la frazione di Tellaro; inoltre, grazie alla visionarietà di Massimo Perotti, CEO e chairman di Sanlorenzo dal 2005, mi sono ritrovato non solo a vivere in questo incantevole luogo ma anche a dirigere la sezione dell’Interior Design di questi cantieri navali, pur non conoscendo nemmeno dove fossero la poppa e la prua! Stiamo parlando di un marchio diventato famoso in tutto il mondo per la sua qualità e il suo stile, quello più sartoriale e raffinato del settore, confermandosi anche quest’anno come secondo cantiere navale al mondo per yacht oltre i 24 metri. Un gusto raro in questo universo spesso scollegato dal fermento del design contemporaneo; un’impresa che ha la capacità di dialogare con le più importanti firme del nostro Made in Italy senza chiudersi ai contributi di creativi internazionali. Tutto ciò rappresenta la cifra distintiva di questo cantiere dalla rinomata capacità artigianale, nato nel 1958 a Limite sull’Arno, che rimanda al gusto della grande tradizione nautica italiana e si rifà ai piroscafi dei primi del Novecento di Gino Coppedè fino ai successivi transatlantici di Gio Ponti e Gustavo Pulitzer.
Confesso che a farmi scegliere questa nuova realtà aveva contribuito anche l’immagine pubblicitaria in bianco e nero che mostrava Kennedy con in braccio una bambina, ed in cui s’intuiva essere a bordo di uno yacht. Per me quella fu una suggestione potente verso un marchio e un’atmosfera che operavano quei trasversali intrecci con le grandi personalità del mio mondo precedente, di cui avvertivo un po’ di nostalgia. Ma fu anche un’attrazione per il Made in Italy, lo stile e la bellezza evocati da Sanlorenzo, con la sua essenza del saper fare bene le cose grazie a persone competenti e appassionate. Come Rodolfo Dordoni, (a suo tempo premiato al Quirinale per il design e l’innovazione del modello SL 100), Antonio Citterio, Patricia Viel; o come Piero Lissoni che nel 2018 ha presentato il nuovo rivoluzionario open space SX 88, e poi l’SX 76 caratterizzato da una scultorea scala elicoidale; e ancora l’SX 112, l’ammiraglia selezionata per il Compasso d’Oro 2022 assieme all’SD 96, quest’ultimo con l’interior firmati dall’architetto spagnola Patricia Urquiola, chiamata per la prima volta a disegnare per la nautica.
Sanlorenzo ha coinvolto con successo anche l’architetto francese Christian Liaigre, che l’anno scorso, sotto la direzione del capo designer del brand Guillaume Rolland, ha disegnato un superyacht di 44 metri per un armatore di Singapore, e uno di 36 metri per un armatore italiano. Mentre il semidislocante SD 118 è stato progettato dallo studio parigino Bismut & Bismut.
Infine, ma non per ultimo, il famoso designer architetto minimalista John Pawson sta disegnando gli interni di un nuovo superyacht di 44 metri. Fra l’altro, in occasione della preview della Biennale d’Arte di Venezia dello scorso aprile, Sanlorenzo – in quanto main sponsor del Padiglione Italia – ha riaperto la mostra delle mitiche foto di architettura e dei primi schizzi fatti dallo stesso architetto inglese proprio per Sanlorenzo: l’esposizione, intitolata “A point of view”, si è tenuta nella prestigiosa Casa Dei Tre Oci, autorevole luogo della fotografia mondiale, e suggella la sensibilità del brand e il suo percorso tra design e arte in un contesto di collaborazioni internazionali. Sempre in questa direzione e in questa sede, nel 2019 è stata allestita la mostra fotografia “Naviganti”: oltre trenta scatti in bianco e nero del fotografo Silvano Pupella hanno ripercorso sessant’anni di storia di Sanlorenzo immergendo il visitatore nella realtà produttiva dei cantieri, raccontando la fusione tra tecnologia e artigianalità.
In questi miei primi sedici anni non ho imparato soltanto dove siano la poppa e la prua: ho provato l’entusiasmo di coinvolgere aziende di arredamento e designer fra i più rappresentativi per la qualità e il gusto. Contaminare, agire trasversalmente tra le varie culture del fare Made in Italy è la chiave di volta per rendere ancora più eccellente il mondo degli yacht che ha un estremo bisogno di uscire dal rischio della cristallizzazione.
Durante la settimana del Salone del Mobile, con l’installazione multimediale “Il mare a Milano” presentata al Fuorisalone di Milano nel 2017, il cantiere spezzino è stato premiato dall’ADI con il Compasso d’Oro 2020 per la sezione Exhibition Design. E anche quest’anno Sanlorenzo ha raccontato il suo organico rapporto con il design durante il Fuorisalone di Milano tenutosi dal 6 al 12 giugno, creando un’enorme installazione curata da Piero Lissoni nel cortile d’onore dell’Università Ca’ Granda, disegnata nel ‘400 dal Filarete, uno dei luoghi iconici di Milano. Il connubio tra Sanlorenzo e l’arte si è concretizzato anche con memorabili installazioni durante la Biennale di Venezia 2017, ad esempio quella a fianco della Fondazione Cini in occasione della mostra di Alighiero Boetti, e a Miami durante Miami Art Basel. Dal 2018 inoltre è Global Partner di Art Basel, la più prestigiosa fiera d’arte mondiale a cui Sanlorenzo si affianca negli appuntamenti annuali di Hong Kong, Basilea, Miami. E oggi è anche Institutional Patron della Fondazione Guggenheim di Venezia. È presente anche alla Biennale d’Arte di Venezia 2022: quest’anno, oltre ad avere un’installazione curata da Piero Lissoni in un posto strategico sul Canal Grande, nel giardino di Palazzo Franchetti, il cantiere spezzino è main sponsor del Padiglione Italia assieme alla Maison Valentino. Un ulteriore punto di partenza per esplorare nuove modalità di relazione con l’arte contemporanea e i suoi linguaggi. Connettere il mondo degli yacht con quello dell’arte e del miglior design contemporaneo è una delle chiavi del successo, nel mondo intero, di Sanlorenzo.
di Sergio Buttiglieri – Style Director Sanlorenzo Yacht