Ugo Mulas. L’operazione fotografica, visitabile a Palazzo Reale di Milano dal 10 ottobre 2024 fino al 2 febbraio 2025, è un’ampia e dettagliata retrospettiva curata da Denis Curti e Alberto Salvadori e dedicata al grande fotografo nato a Pozzolengo (BS) il 28 agosto 1928 e morto a Milano il 2 marzo 1973. Si tratta di uno dei più importanti artisti di Milano che gli dedica, con una lettura complessiva delle sue opere, questo straordinario omaggio.
Oltre 250 immagini, di cui molte esposte per la prima volta, preziosi scatti vintage, documenti, libri e filmati, ripercorrono l’intera opera del fotografo: dal teatro alla moda, dai ritratti di artisti internazionali, protagonisti della Pop Art americana, a quelli di intellettuali, architetti e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo – tra i quali Dino Buzzati, Giorgio de Chirico, Marcel Duchamp, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Arthur Miller, Eugenio Montale, Louise Nevelson, Salvatore Quasimodo, Giorgio Strehler, Andy Warhol – dai diversi luoghi e città fino al nudo e ai gioielli. Ma anche moltissimi ritratti dei più importanti protagonisti del design, dell’architettura e dell’arte del secondo Novecento, legati alla città di Milano, tra i quali Gae Aulenti, Giulio Castelli, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Vittorio Gregotti, Bruno Munari, Gio Ponti, Ettore Sottsass, Fausto Melotti, scultore, affezionato amico di Ugo Mulas, cui è dedicata un’intera sezione.
Il sottotitolo della mostra, “L’operazione fotografica”, si ispira alla famosa serie le Verifiche (1968-1972): quattordici opere, con cui si apre l’esposizione, nate dalla rigorosa riflessione concettuale di Mulas sulla storia della fotografia e sui suoi elementi costitutivi che ha come punto di partenza un omaggio a Niépce (1765- 1833), Verifica 1: «La prima di queste foto o verifiche è quella che ho dedicato a Niépce. Del quale ci rimane una sola sbiadita immagine, una foto fatta dalla finestra della sua casa a Gras. Sono passati da quel giorno circa centocinquanta anni, ma quel tempo, per un fotografo, è già mitico…». Il percorso espositivo, che è articolato in 14 capitoli tematici – Verifiche, Duchamp, Fontana, Calder, Melotti, Teatro, Milano, Luoghi, Ritratti, Moda, Nudo e Gioielli, New York/Pop, Interno/Esterno, Vitalità del negativo – pone in risalto la figura di un fotografo “totale” che, pur nella sua breve esistenza, ha saputo regalare alla fotografia una nuova visione di interpretazione critica della realtà.
Denis Curti, curatore della mostra e direttore de “Le Stanze della Fotografia a Venezia” ha affermato che “l’approccio fotografico di Mulas non può essere ricondotto a un genere: non è un documentarista e neppure un ritrattista. La sua è una fotografia critica, che studia e cerca di spiegare – come un buon critico fa – a chi osserva ciò che sta vedendo. Per questo motivo la sua ricerca non è categorizzabile e la sua figura di fotografo non è circoscrivibile in un ruolo preciso. Ugo Mulas è un fotografo totale”.
Alberto Salvadori, curatore della mostra e direttore dell’Archivio Ugo Mulas, dichiara che “non esiste in Ugo Mulas nessuna forma di vanità. Ciò che veramente importa non è tanto l’attimo privilegiato, quanto individuare una propria realtà; dopo di che, tutti gli attimi più o meno si equivalgono”.
Un’altra importante iniziativa, che suggella il legame tra l’artista e Milano, è Ugo Mulas in città, nata dalla collaborazione di Marsilio Arte e Milano, che ha come obiettivo di ricordarlo nei luoghi più significativi per la sua vita e il suo percorso artistico: una selezione di fotografie sono esposte alla Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio, Museo del Novecento, Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, Museo Poldi Pezzoli e Fondazione Marconi. Una Milano del secondo Novecento dove un fervore culturale, sociale, economico e artistico coinvolge il fotografo che documenta la vita effervescente di quegli anni nel mitico bar Jamaica, a Brera. Con i primi scatti del 1953 scorgiamo un luogo di incontro di straordinari personaggi, Piero Manzoni, Luciano Bianciardi e tanti altri artisti e intellettuali. Nel 1973 si stampa “La fotografia” un insieme di pensieri e riflessioni di Ugo Mulas con 130 sue immagini in bianco e nero, considerato da tutti “Il libro” sulla fotografia.
di Laura Malaterra
Immagine in copertina: Particolare dell’allestimento della mostra – Fotografia di Giorgio Galimberti