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Una monografica su Armando Testa a Venezia

Ca’ Pesaro, a Venezia, ha inaugurato lo scorso 18 aprile la nuova stagione espositiva 2024 con una grande mostra dedicata ad Armando Testa (1917-1992). Già presente dal dicembre 2022 nelle collezioni civiche veneziane con 17 opere, il geniale creativo piemontese è al centro di una rassegna monografica – a cura di Gemma De Angelis Testa, Tim Marlow ed Elisabetta Barisoni – visitabile fino al 15 settembre 2024. Una mostra che permette di scoprire e riscoprire aspetti inediti della sua produzione.

Cane strabico, 1967 Serigrafia su seta | Silkscreen 35 x 35 cm Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, donazione Gemma De Angelis Testa
Gufo, 1968 Serigrafia su seta | Silkscreen 35 x 35 cm Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, donazione Gemma De Angelis Testa

Dagli esordi torinesi presso la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia e con l’insegnamento di Ezio D’Errico, l’esposizione mira a ricostruire il percorso artistico di un protagonista della cultura visiva contemporanea, creatore di celebri icone entrate da anni nel nostro immaginario collettivo.

La Poltrona –  Ideazione dell’opera | Design 1978 Esemplare | Specimen 2/2000 (in totale 9 esemplari con date di stampa diverse | 9 total specimen with different production dates) Stampa lambda | Lambda print 47 x 67 x 2 cm Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, donazione Gemma De Angelis Testa

I suoi capolavori sono figli di una pluralità di linguaggi espressivi, sperimentati nel corso della sua carriera più che trentennale, la cui modernità è oggi fonte di ispirazione per gli artisti contemporanei e che ha portato lo studioso di estetica Gillo Dorfles a definirlo “visualizzatore globale”.

Foto della mostra

Al primo concorso, vinto da Armando Testa a vent’anni per ICI (Industria Colori Inchiostri) nel 1937, si affianca la ricerca portata avanti nell’immediato dopoguerra per importanti aziende come Martini & Rossi, Carpano, Borsalino e Pirelli, da cui scaturiranno alcune delle sue più geniali e iconiche invenzioni.

Foto della mostra

E ancora, le pubblicità, le campagne promozionali e i loghi per Lavazza, Sasso, Carpano, Simmenthal e Lines, tra gli altri, che hanno accompagnato diverse generazioni di spettatori, fruitori, artisti e creativi, si arricchiranno delle suggestioni di Testa per occasioni pubbliche nazionali, come le Olimpiadi di Roma del 1960, di cui realizzò il manifesto ufficiale vincendo un concorso segnato da articolate vicende.

Foto della mostra – Pippo, Lines
Foto della mostra – Caballero e Carmencita

Gli anni Cinquanta e Sessanta videro la nascita delle immagini e delle animazioni per la televisione, con personaggi, suoni e gesti che sono rimasti nella storia della pubblicità e della cultura internazionale: dal digestivo Antonetto (1960) alla celebre sfera rossa sospesa sopra la mezza sfera del Punt e Mes, che in dialetto piemontese significa “un punto e mezzo” (1960); da Caballero e Carmencita per il caffè Paulista di Lavazza (1965) agli immaginifici abitanti del pianeta Papalla per i televisori Philco (1966); da Pippo, l’ippopotamo azzurro dei pannolini Lines (1966-1967), alle pubblicità per l’olio Sasso (1968) e per la birra Peroni (1968).

Papalla, 1966, Alluminio e gesso | Aluminium and chalk diam. 13, alt. 14 cm
Armando Testa, Antonetto – Crediti Nino Chironna

Le ricerche intorno al tema del cibo, visto nelle sue declinazioni eclettiche e anche ironiche, si affiancano in mostra ad attività legate ai temi sociali e alla diffusione culturale nelle quali Armando Testa non mancò di impegnarsi, come le campagne per Amnesty International, per il referendum sul divorzio, per la povertà e la fame nel mondo, a citarne solo alcune.

Foto della mostra

Parallela e contigua a queste produzioni corre la ricerca inesauribile di Armando Testa su alcune questioni sempre aperte: non solo la figura umana, le geometrie, i pieni e i vuoti, il positivo e il negativo, ma anche soggetti specifici come le mani e soprattutto le dita, primo organo di senso e di percezione del mondo, alfabeto con il quale interpretiamo il soggetto e lo spazio che ci circonda.

Omaggio Mondrian, 1967 Formica e cornice in legno dorato | Formica and giltwood frame 195 x 90 x 13,5 cm Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, donazione Gemma De Angelis Testa

Significative interviste e contributi video portano i visitatori della Galleria Internazionale d’Arte Moderna a rivedere un pezzo importante della propria storia e le giovani generazioni a scoprire un genio creativo del nostro passato recente.

Foto della mostra

Non solo l’Armando Testa già noto: l’esposizione di Ca’ Pesaro intende rivolgere uno sguardo complessivo alla sua lezione e al suo lascito artistico, con un’attenzione particolare alle sue qualità e felici intuizioni come pittore, scultore, disegnatore e creatore di infinite suggestioni condensate, magicamente, in una sintesi inaspettata.

Armando Testa, 1987. Photo Giuseppe Pino

Immagine in copertina: Armando Test, Ritratto con matita. Photo Gemma De Angelis Testa

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